, prezzi alle stelle per l’inverno. Nuova stangata anche per gli amanti della neve, il caro energia minaccia un aumento dei costi per l’inverno.
La nuova stagione sciistica si prevede all’insegna degli aumenti per via degli alti costi dell'energia e con il rischio concreto di vedere sempre meno persone sulle piste.
Questa è la preoccupazione che aleggia tra gli operatori a poche settimane dall'avvio della stagione invernale, per la quale già si annunciano aumenti delle tariffe delle strutture ricettive e della ristorazione, incremento di almeno il 10% del costo dello skipass e costi per l'innevamento programmato con i cannoni, tanto per citare alcune voci dell'ecosistema 'vacanze sulla neve'.
Si annuncia dunque una stagione invernale con molte incertezze nonostante nei piani industriali degli operatori la stagione 2022-2023 sarebbe dovuta essere quella della rinascita e del boom dopo i due inverni difficili caratterizzati dalla pandemia da coronavirus.
Tra gli albergatori c’è molta incertezza e preoccupazione. Per esempio in Trentino Alto Adige per cercare di contenere i costi c’è chi tra gli albergatori pensa di chiudere saune e piscine.
In provincia di Bolzano, terra che vive quasi esclusivamente di turismo e dove gli impianti di risalita vengono utilizzati anche nella vita quotidiana e per recarsi a lavoro (su tutte la funivia e il trenino del Renon), c’è grande timore. A lanciare il grido d’allarme è Helmut Sartori, presidente dell’Anef locale. Solo una piccola parte degli aumenti dei costi può essere compensata dall'aumento dei prezzi degli skipass (anche oltre al 10%, ndr). Aumentiamo le tariffe ma non possiamo raddoppiarle o triplicarle perché i nostri clienti sono già alle prese con un’inflazione elevata che colpisce tutti gli ambiti della vita quotidiana.
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