Non si ferma la corsa ai prodotti energetici, continuando così ad alzare ancora di più i prezzi e a erodere la capacità di spesa degli italiani: i prezzi - in soli sei mesi - hanno bruciato 12,1 miliardi di redditi delle famiglie italiane, come riporta l'analisi di Confesercenti. Il potere d'acquisto nel nostro Paese è sceso ben di 470 euro a famiglia: un brusco peggioramento dovuto ai continui aumenti dei prezzi dell'energia, che si scaricheranno sulle bollette autunnali.
Oltre ai prezzi che bruciano 12 miliardi di redditi delle famiglie italiane, Confesercenti analizza anche l'evoluzione che colpirà il tasso d'inflazione nei prossimi tre mesi: secondo lo studio, infatti, nei prossimi tre mesi salirà di oltre mezzo punto in più rispetto al dato registrato nel periodo estivo ( che si attestava al +8,4%) e tre punti in più nel confronto con quello primaverile. Un incremento che avrà un notevole impatto su risparmi e consumi con le famiglie che - nel tentativo di contrastare il prolungato aumento dei prezzi - hanno utilizzato i loro risparmi, che nel trimestre primaverile erano scesi di ben 2,3 punti in quota di Pil.
Poche le note positive per i consumatori, visto che i margini a disposizione diminuiscono e non si prevedono aumenti del reddito disponibile: il dato sulle tendenze dell'occupazione del mese di agosto vede una flessione di 110mila unità rispetto a fine primavera, mentre l'aumento dei tassi d'interesse limita le possibilità legate al credito.
Per Confesercenti le misure da adottare sono diverse, compresa la necessità di fermare la corsa delle tariffe energetiche, in modo da preservare il potere d'acquisto delle famiglie e contenere l'aumento dei costi fissi delle imprese, motivo principale dell'aumento dei prezzi. Tutto questo alle porte del "Natale più freddo" dal 2020, l'anno della pandemia. L'inflazione e l'aumento dei prezzi di gas, energia e carburanti ha portato il gettito Iva a un aumento di oltre 18 miliardi, tutte risorse che potrebbero essere destinate ad aumentare ancora nell'ultima parte dell'anno, e che per Confesercenti devono assolutamente essere restituite all'economia italiana sotto forma di sostegni a imprese e famiglie.