Stipendio Italia, per il 60% non è adeguato. Secondo uno studio più della metà degli italiani non è soddisfatto del proprio stipendio.
Secondo un’indagine realizzata da Ipsos per l'agenzia per il lavoro Kelly Services, il 60% degli intervistati ritiene che gli stipendi non siano congrui rispetto alle disponibilità o alle mansioni richieste.
Oltre a questo, il 39% degli italiani ritiene che il costo del lavoro sia troppo alto e le tasse che le aziende pagano per ogni lavoratore siano eccessive. Riguardo alle possibili soluzioni per riavvicinare domanda e offerta di lavoro, per il 36% degli intervistati servono sgravi fiscali per le aziende che assumono disoccupati, per il 34% una riduzione generale del costo del lavoro per le imprese, da convertire in adeguamenti salariali per i lavoratori, mentre il 33% suggerisce l’introduzione del salario minimo. Ma anche l’eliminazione dei meccanismi del reddito di cittadinanza, indicata dal 27% delle persone.
Secondo lo studio Ipsos-Kelly la percezione delle persone è che le aziende richiedano maggiore efficienza, produttività, velocità nello svolgimento delle mansioni, realizzando lo stesso lavoro in minor tempo (lo pensa il 37% degli occupati e il 46% dei disoccupati).
Quanto alle prospettive lavorative delle persone a fronte della crescita dell’inflazione, alla crisi energetica e al generale impoverimento del potere d’acquisto dei salari, il 54% degli italiani ritiene che gli individui e le famiglie dovranno accettare dei compromessi pur di poter lavorare ed avere un reddito. Dall’altro lato, il 45% delle persone prevede che ci sarà una forte richiesta di adeguamento degli stipendi all’inflazione e le aziende dovranno farvi fronte per non perdere lavoratori. Il 37% degli occupati afferma poi che ci sarà una maggiore tendenza alla migrazione dei lavoratori tra regioni italiane o verso Paesi esteri per avere stipendi più alti, oppure per stabilirsi in territori dove il costo della vita è più basso (30% degli intervistati).
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