Matteo Salvini è il nuovo Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, nonché vice premier. Il leader della Lega, quindi, sarà il braccio destro della nuova premier Giorgia Meloni, così come Antonio Tajani, nominato Ministro degli Esteri. Succede Enrico Giovannini, a capo dello stesso dicastero con Mario Draghi alla guida di Palazzo Chigi.
Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti, politico di lungo corso, già Ministro dell’Interno e vicepremier insieme a Luigi Di Maio nel governo Conte I, dal 2013 è segretario del congresso della Lega. Nato il 9 marzo 1973 a Milano, inizia ad approcciarsi alla politica quando è ancora sui banchi di scuola: nel 1990 si iscrive alla Lega Nord, per poi diventare membro del Movimento Giovani Padani e coordinatore degli studenti leghisti del capoluogo lombardo. Nel frattempo intraprende gli studi universitari, prima in Scienze Politiche e poi Lettere, senza però mai laurearsi.
Ben presto la sua iscrizione alla Lega Nord lo porta a lasciare gli hamburger (suo primo lavoro che ricorda come "una fatica della miseria") per un percorso più strutturato in politica. Nel 1993 è eletto consigliere comunale di Milano. Dal 1998 al 2004 assume il ruolo di segretario provinciale e in questi anni lavora anche come giornalista, prima per il quotidiano La Padania, poi per Radio Padania Libera, di cui è anche direttore dal 1999 al 2013. Al 2003 risale l’iscrizione di Salvini all’albo dei giornalisti professionisti.
Nel 2004 diventa eurodeputato, carica che ricopre fino al 2006. Nello stesso anno è nominato vicesegretario nazionale della Lega Lombarda. Due anni più tardi, nel 2008, Savini fa il suo ingresso in Parlamento, venendo eletto alla Camera dei Deputati. L'anno successivo, anche a seguito della sua rielezione in Europarlamento, decide di lasciare Montecitorio per tornare a Bruxelles. Nel 2013 Salvini assume il ruolo di segretario del partito, decidendo però di rimanere a Bruxelles.
Salvini non nasconde in questi anni di apprezzare il presidente russo Vladimir Putin. Lo farà fino allo scoppio della guerra in Ucraina del 2022. Sul fronte interno, i primi anni del nuovo segretario della Lega sono quelli in cui porta avanti le spinte indipendentiste dell’area lombarda, chiedendo, nel 2014, un referendum apposito per staccare la regione dall'Italia.
Nel 2017 Salvini viene confermato segretario nazionale di partito. Si arriva così alle elezioni politiche del 2018. La coalizione di centrodestra – Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi con l’Italia – conquista il 37% dei voti, con la Lega che raggiunge la storica percentuale del 17%. Salvini entra così in Senato, ma la soglia è ben lontana da quella richiesta per governare. Dopo mesi di trattative, la Lega sigla un accordo con il MoVimento Cinque Stelle, che alle urne aveva ottenuto il 32%. Nasce il governo giallo-verde, con Salvini capo del Viminale e vicepremier insieme a Luigi Di Maio. Questo ruolo gli permette di portare avanti uno dei suoi cavalli di battagli principali, ossia la guerra all'immigrazione clandestina.
Il 5 settembre 2019, però, finisce l’esperienza del governo giallo-verde. E' Salvini a provocare le dimissioni del premier Giuseppe Conte. Nell’esecutivo che segue, la Lega è all’opposizione insieme agli altri partiti di centrodestra, mentre i Cinque Stelle continuano a governare insieme al Pd. Salvini resta all'opposizione fino al febbraio 2021, quando la caduta del governo Conte II fa arrivare a Palazzo Chigi Mario Draghi.