È stata chiara Giorgia Meloni sul Covid durante le dichiarazioni programmatiche espresse alla Camera per la fiducia nella mattinata di oggi: il suo Governo, ha dichiarato, non replicherà il modello di gestione della crisi pandemica degli ultimi anni e cercherà, anzi, di fare chiarezza su quello che è successo. "Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali - ha affermato -, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori". Un punto di vista preciso, quello che emerge dalle sue dichiarazioni, che ha trovato d'accordo quanti, in questi anni, hanno giudicato le misure prese dai precedenti Governi troppo restrittive, come il giornalista Red Ronnie, che ha fatto sapere all'Adnkronos di aver trovato il suo discorso "coerente con quanto affermato in campagna elettorale".
Tra i tanti argomenti affrontati nel suo primo discorso ufficiale da premier, non poteva mancare la pandemia. E Giorgia Meloni sul Covid è stata molto chiara, affermando che il suo Governo si distaccherà, in quanto a gestione della crisi pandemica, rispetto a quelli precedenti.
Queste le parole del neopremier che, dopo aver ringraziato il personale sanitario e i lavoratori dei servizi essenziali che hanno continuato a prestare la loro opera anche nel pieno dell'emergenza sanitaria, ha messo a fuoco le linee del nuovo Governo sul Covid per l'immediato futuro. "Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia - ha dichiarato alla Camera -, ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti".
Per Meloni "l'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione, in tutti gli ambiti". E anche "l'ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate, quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa". Insomma, un punto di vista chiaro, il suo, come d'altronde aveva già mostrato in campagna elettorale. "Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica - ha concluso -. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori".