Durante la fase di riavvio della base italiana in Antartide si è scoperto che il pack è troppo sottile, rendendo di conseguenza l'atterraggio impossibile. Un evento mai registrato e che rappresenta un problema non da poco viste le difficoltà logistiche per la nuova spedizione.
Evento mai registrato prima presso lo spot Mario Zucchelli con gli scienziati hanno affrontato attività di esordio come il riavvio degli impianti della stazione e la la predisposizione della pista sul pack marino. Questo per permettere l’atterraggio del C130J della 46ma Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare. Ed è qui che sono cominciati i problemi, con le misure eseguite nell’area di ghiaccio marino (fast-ice) che hanno rimandato una situazione critica già evidenziata dalle preliminari analisi delle immagini satellitari.
La stessa Aeronautica Militare ha poi rilasciato un comunicato nel quale spiega le difficoltà incontrate:
La diminuzione è stata stimata di circa 0,92 x106 Km2. Ma cosa significa? Che il ghiaccio marino nell’area antistante la Stazione mostra spessori dell’ordine del metro ed ormai lì sta avanzando il mare libero. Il sito della spedizione precisa che sono state effettuate verifiche tenendo in considerazione i diversi tracciati realizzati nel corso delle diverse spedizioni. Nel corso della 38° Spedizione del PNRA non sarà pertanto possibile effettuare collegamenti intercontinentali atterrando sulla ice-runway.
Nonostante le inevitabili difficoltà, stiamo cercando di adattarci e limitare al massimo le conseguenze sulla spedizione - dice Elena Campana, responsabile dell’Unità Tecnica Antartide dell’ENEA. "Stiamo prendendo accordi con il Programma Antartico Americano con cui abbiamo ottimi rapporti di collaborazione, per valutare tutte le opzioni possibili, deviando sulla base americana di McMurdo situata a 350 km circa da MZS, parte delle operazioni aeree necessarie a trasportare il personale scientifico-logistico ed il cargo necessario.