15 Nov, 2022 - 17:39

Arrestato Bruno Carbone: il re dei narcos italiani era latitante dal 2003. Era uno dei punti di riferimento per i clan del napoletano

Arrestato Bruno Carbone: il re dei narcos italiani era latitante dal 2003. Era uno dei punti di riferimento per i clan del napoletano

Arrestato Bruno Carbone: uno dei maggiori narcotrafficanti italiani è stato catturato all'aeroporto di Dubai dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli. I militari lo hanno scoperto in possesso di un documento falso. Latitante dal 2003, Carbone era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti tra la Spagna, Napoli e Catania.

Il narcos 45enne, originario di Giugliano in Campania, avrebbe fornito per anni la droga ai principali clan del napoletano, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano, gestendo, dalla sua base in Olanda, i rapporti con i fornitori colombiani. Era stato il collaboratore di giustizia Andrea Lollo, coinvolto nel giro di Carbone, a svelare dove si trovava la base olandese usata dall'uomo in una prima fase, come raccontato dal pentito in una deposizione.

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La moglie di Carbone mi disse che dopo il Natale del 2014 avrei potuto raggiungere Carbone nel suo covo in Olanda.

Sempre a Dubai, la scorsa estate, erano stati catturati altri due elementi di spicco della criminalità campana: il broker della camorra Raffaele Imperiale, considerato uno tra i più importanti narcotrafficanti del mondo, e Raffaele Mauriello, detto "'O chiatto", considerato un esponente di spicco della cosca Amato-Pagano. Imperiale, in particolare, era divenuto noto alle cronache perché in una sua villa a Napoli furono ritrovati nascosti nel muro due dipinti di Van Gogh, rubati ad Amsterdam nel 2002.

Arrestato Bruno Carbone: nel 2018 gli erano stati sequestrati 240mila euro in contanti

240.000 euro in contanti. Questa la somma che era stata sequestrata all' arrestato Bruno Carbone nel 2018. In quella occasione, la sua organizzazione di trafficanti era stata smantellata con l'esecuzione di una cinquantina di mandati di cattura. Diversi collaboratori di giustizia hanno indicato Carbone come uno dei punti di riferimento nel traffico di cocaina, stabilmente operativo in Spagna. Su di lui, ad esempio, si era espresso il pentito Alessandro Montella.

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Si tratta di un grosso esponente del clan Nuvoletta-Polverino che ha rapporti diretti con i cartelli colombiani e argentini, attivi in Spagna e dì stanza a Madrid. Attualmente è lui che raccoglie le grosse 'puntate' dei Gionta, dei Gallo-Limelli-Vangone, dei Quaglia Quaglia e degli stessi Gallo-Cavaliere, nonché dei Tamarisco e, ovviamente, dei maranesi. Io stesso, negli anni passati, ho lavorato direttamente con questo Carbone e questo già dal 2004, dopo l’arresto di mio padre, fino al periodo di Natale 2006, quando questo Carbone venne arrestato in un maxi-blitz.

Il collaborare di giustizia sottolinea l'ingente quantitativo di cocaina introdotto in Italia grazie all'intermediazione di Carbone.

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La prima importazione si concluse con l’introduzione in Italia di nove chili di cocaina, acquistati a Madrid e che poi vennero trasportati a Valencia dallo stesso Bruno Carbone, che utilizzo il treno e consegnò la cocaina al mio dipendente. Seguirono altre importazioni per quantitativi assai maggiori. Ricordo che l’ultima importazione si concretizzò a fine del 2006 prima dell'arresto di Carbone.

Arrestato Bruno Carbone: potrebbe essere estradato già in giornata

Dopo le segnalazioni dei collaboratori di giustizia, Carbone fece subito perdere le sue tracce sparendo dalla circolazione. Gli investigatori erano riusciti ad intercettare le sue telefonate, attraverso le quali continuava a impartire ordini alla sua organizzazione anche da latitante. Telefonate che hanno consentito di ricostruire anche i suoi traffici con la Sicilia. Dopo l'arresto potrebbe essere estradato già in giornata.

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Giulia Danielli
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