Il bilancio della tragedia che ha travolto Ischia sabato mattina sale a 8. Tra i corpi estratti dal fango ci sono anche quelli di un neonato di 21 giorni, due bambini e una donna anziana. I soccorritori continuano a lavorare per rintracciare le 4 persone ancora disperse. Intanto sale anche il numero degli sfollati, arrivati a circa 230.
Ha detto ieri il prefetto Claudio Palomba, al termine della riunione del centro coordinamento soccorsi in Prefettura a Napoli.
Le vittime travolte dalla frana sono: Eleonora Sirabella, nata a Ischia nel 1991 (31 anni), Francesco Monti, nato a Napoli nel 2011 (11 anni), Maria Teresa Monti, nata a Napoli nel 2016 (6 anni), Maurizio Scotto di Minico, nato a Lacco Ameno nel 1990 (32 anni), Giovanna Mazzella, nata a Lacco Ameno nel 1992 (30 anni), Giovangiuseppe Scotto di Minico, nato ad Avellino nel 2022 (di appena 21 giorni) e Nikolinca Gancheva Blagova, nata in Bulgaria nel 1964 (58 anni).
Sull’isola sono in corso le indagini dei carabinieri dopo l’apertura da parte della procura di Napoli di un fascicolo sulla tragedia. L’ipotesi di reato è quella di disastro colposo, ma ancora non è stato ancora iscritto alcun nome nel registro degli indagati.
Ieri sono arrivati anche i primi provvedimenti del governo, con la dichiarazione dello stato d’emergenza.
Ha detto ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ieri il governo ha nominato commissario per l’emergenza Simonetta Calcaterra (già Commissario del Comune di Casamicciola). Quest’ultima dovrà districarsi tra l’esigenza di recuperare gli edifici danneggiati e quella di non ripristinare immobili incompatibili col dissesto idrogeologico dell’area.
Come ricorda il nuovo commissario alla ricostruzione post sisma Giovanni Legnini, la sua ordinanza di maggio dispone che alle domande di condono sia allegata una relazione geologica, tale da consentire di conoscere la situazione del sito e ponderare i rischi, anche alla luce della valutazione sismica e idrogeologica del territorio predisposta dalla Regione e in base alla quale ci siamo assunti precisi impegni. Dove il rischio non è mitigabile non si ricostruisce.
Non resta che aspettare e vedere quanto le tante variabili, e le relazioni tecniche, peseranno sulle decisioni finali.
In mattinata - ai microfoni di Rtl 102.5 - il ministro dell'ambiente e della sicurezza energica Pichetto ha parlato di quanto successo: