Che fine ha fatto Oscar Pistorius? Questa la domanda che sta rimbalzando su Google nelle ultime ore, riguardo l’atleta paralimpico sudafricano condannato per avere assassinato la fidanzata Reeva Steenkamp il giorno di San Valentino nel 2013.
È da febbraio del 2021 che l’ex atleta Oscar Pistorius sostiene di essere diventato idoneo a scontare la seconda metà della pena nella sua abitazione e per questa ragione i suoi avvocati si sono rivolti a un tribunale. La sua difesa accusa le autorità carcerarie di non aver ancora convocato il comitato di esperti chiamato a concedere i domiciliari.
L’autorità penitenziaria di Atteridgeville sostiene che per una questione di notifiche Pistorius non abbia ancora il diritto agli arresti domiciliari almeno fino a marzo del 2023, data in cui scadrebbe la metà della condanna finale.
La controversia scaturisce dal prolungato processo, con due appelli, durato dal 2013 al 2018. Oscar Pistorius è stato condannato in un primo momento a sei anni per omicidio colposo. Allora, il procuratore generale fece appello e la sentenza fu poi commutata in omicidio intenzionale e a 13 anni e 5 mesi di carcere.
Ancora ad oggi molte sfaccettature della vicenda restano coperte da una serie di dubbi come ad esempio se nel conteggio dei giorni siano inclusi o meno le 506 giornate trascorse in carcere con la prima condanna.
Secondo la legge sudafricana, dopo aver scontato metà della pena è possibile chiedere la libertà vigilata, ma prima il comitato deve sentire il giudizio
L'avvocato dell'ex atleta, Julian Knight, ha riportato come Oscar Pistorius sia sempre stato un carcerato modello e che abbia quindi i requisiti per passare l'esame con successo e, a 35 anni, trascorrere la seconda metà della pena tra le mura di casa propria.