Twitter rischia di essere bannato in Europa, è questo l'ultimo allarme lanciato dall'Unione Europea al proprietario del social network Elon Musk. Non accennano a placarsi, quindi, le acque intorno alla famigerata app dei tweet che, dopo i problemi con i Apple inerenti alla pubblicità. A tenere alta l'attenzione è, ancora una volta, la moderazione dei contenuti pubblicati. Negli ultimi giorni, infatti, il Ceo di Tesla ha annunciato di aver tolto qualsiasi tipo di censura, aprendo anche a post complottisti e negazionisti, un fattore che, senza troppi indugi, non ha fatto piacere a tante persone.
E mentre è arrivato il chiarimento tra Elon Musk e Tim Cook per Twitter su App Store, l’applicazione potrebbe incappare in sanzioni come il ban nel Vecchio Continente. A lanciare l’indiscrezione è il Financial Times, che cita un alto funzionario dell’Unione Europea. A quanto pare, dai vertici di Bruxelles sarebbe arrivato un avvertimento al nuovo Ceo del social network, che è stato inviato a far rispettare le leggi sulla moderazione dei contenuti.
A recapitare l’avviso sarebbe stato il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, che ,parlando in videochiamata con Musk, l’avrebbe esortato a rispettare la politica continentale sulla moderazione dei contenuti. Al sudafricano è anche stato chiesto di mettere da parte l’approccio arbitrario sul ripristino degli account bannati in precedenza, oltre che di accettare un ampio controllo indipendente entro il 2023.
Lo stesso Breton sul proprio account Twitter ha pubblicato un video della call tenuta con Musk mercoledì scorso, aggiungendo che c’è ancora un enorme lavoro da fare. Le parti avrebbero anche concordato che la Commissione Europea effettui uno stress test presso la sede di Twitter ad inizio 2023 in vista dell’audit. Tra i regolamenti che Twitter è chiamato a rispetta figura il Digital Services Act entrato in vigore il 16 Novembre, che copre "il rilevamento, la segnalazione e la rimozione di contenuti illegali". Nel corso dell’incontro, Musk avrebbe promosso il DSA al punto che ne avrebbe chiesto l’applicazione a livello globale.