Sciopero Gran Bretagna, si fermano Poste, Università e medici. Oltre Manica ormai si conta più di uno sciopero al giorno e per la prima volta incrociano le braccia anche i lavoratori in camice.
Oramai nel Regno Unito si perde il conto degli scioperi, solo questa settimana si sono messi in sciopero 235 mila lavoratori. Lo sciopero più clamoroso è uello più clamoroso è quello di infermieri e infermiere, che la prima volta in 106 anni di storia del sindacato Royal College of Nursing (Rcn), si fermeranno. Prima gli insegnanti e lavoratori di 150 università per chiedere più salari e pensioni migliori, in tutto 70 mila, per quella che è stata la più grande agitazione dell’alta istruzione britannica, e ora ne è prevista un’altra il 30 novembre. Poi 50 mila insegnanti in Scozia, che hanno incrociato le braccia per la prima volta in 40 anni. Poi 115mila postini e lavoratori delle Poste, che hanno rallentato l’arrivo dei regali e degli acquisti del Black Friday, se mai potessero consolare i britannici, e hanno promesso che faranno lo stesso anche loro il 30 novembre e pure il 1 dicembre.
Tra i motivi di questo ha influito anche sulla storica agitazione dei lavoratori in ospedali e pronto soccorso perché le condizioni di lavoro sono cambiate e per molti lavoratori insostenibili. Altri motivi anche i salari bassi di fronte all’inflazione galoppante che nel Regno Unito ha sfondato quota 11%, ai massimi da 41 anni. Per tutte queste ragioni, i lavoratori della sanità pubblica chiedono in media il 17% in più in busta paga, anche perché diversi denunciano di razionare addirittura il cibo in pausa pranzo per arrivare a fine mese. Il loro salario, al netto dell’inflazione, è praticamente tornato ai livelli del 2008.