Le autorità turche hanno rilasciato Dalila Procopio, la 25enne italiana fermata la scorsa settimana a Istanbul durante un corteo femminista non autorizzato. Lo ha annunciato in una nota sul suo profilo Twitter l'associazione Mor Dayanisma che, con i suoi servizi legali, aveva presentato appello contro l'ordine di espulsione emesso per la ragazza.
Lo scorso 25 novembre le autorità turche avevano fermato la giovane italiana insieme ad 100 attiviste durante un corteo in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
Venerdì scorso era la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e sono state organizzate manifestazioni in tutto il mondo per sottolineare l'urgenza del problema. Centinaia di donne si sono riunite in piazza anche Taksim (Istanbul) tradizionale punto di raccolta per le manifestazioni. Le donne portavano striscioni con la scritta Barricate agli assassini, non alle donne e "Donna, vita, libertà" a sostegno delle proteste in Iran.
Ad interrompere la manifestazione ci ha pensato però la polizia in tenuta antisommossa che ha arrestato decine di persone. Tra queste c'era anche Dalila Procopio, venticinquenne italiana che è stata fermata e portata in caserma assieme ad altre attiviste.
Dalila Procopio si trovava in Turchia con un visto turistico dopo un'esperienza Erasmus. La ragazza è stata arrestata e portata in caserma. Poi, mentre le altre attiviste sono state rilasciate, Procopio è stata trattenuta assieme a un'altra ragazza straniera e trasferita in un centro di rimpatrio a Silivri, all’interno della provincia della città turca. L’Ambasciata italiana ad Ankara e il Consolato italiano a Istanbul sono rimasti in contatto con il padre della ragazza e con le autorità turche. Dalila Procopio attualmente è in buona salute, e presto potrà tornare a casa. Per lei sarà emesso un divieto di rientro nel Paese.