Denuncia a piede libero per 52 cittadini stranieri e 42 italiani che beneficiavano ingiustamente del Reddito di Cittadinanza. L'accusa è di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche, con un danno allo stato di circa mezzo milione di euro.
Sessanta persone appartenenti a trentatre nuclei familiari hanno dichiarato il falso o omesso informazioni rilevanti in modo da ottenere reddito di cittadinanza e/o del reddito di emergenza, in particolare non dichiarando il possesso di beni immobili regolarmente intestati, dichiarando il falso sulla composizione del nucleo familiare e della residenza, simulando nuclei più ampli per una percezione più ampia.
Per quello che riguarda i cittadini stranieri la maggior parte che ha percepito il Reddito di Cittadinanza negli ultimi tre anni ha dichiarato di risiedere in Italia da almeno dieci anni.
In totale, i 95 denunciati, avrebbero frodato lo stato per una cifra di 564.724 euro.
Le denunce di oggi si accodano a un'ampia attività di verifica che aveva portato a 23 persone denunciate, che fanno parte però di un'operazione più articolata.
I Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma avevano raggiunto le 23 persone per il RDC nell'ambito dell'operazione Tritone, in quanto sospettate di essere coinvolte in un'associazione a delinquere di stampo mafioso.
L'accusa era di aver costituito una base di 'ndragheta tra Anzio e Nettuno, infiltrandosi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo narcotraffico internazionale.
Nel frattempo il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte continua a difendere la misura, questa volta in piazza a Scampia.