Nel 2023 il cosiddetto "bonus cultura" da 230 milioni di euro potrebbe andare in soffitta. Un emendamento alla manovra economica presentato da tre deputati di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia chiede di abrogare i due commi della legge di bilancio dello scorso anno, che finanziano la card elettronica denominata "18 App". Tale bonus è attualmente utilizzabile dai giovani per l'accesso ad eventi culturali, oppure per acquistare biglietti valevoli per spettacoli di teatro, cinema e musica, ma anche per prodotti come libri e quotidiani.
Le risorse ottenute sarebbero ridestinate a sostegno dei lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura. Lo stesso emendamento proporrebbe di istituire, a decorrere dal 2023, di un "Fondo per il libro" da 15 milioni di euro annui.
Introdotto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (oggi Ministero della Cultura) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il bonus cultura va avanti dal 2016, voluto dal governo Renzi, ed è giunto nel 2022 alla sua sesta edizione. Possono beneficiarne quest'anno tutti i ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età nel 2021. I destinatari del contribuito devono essere residenti in Italia e in possesso, laddove previsto, di permesso di soggiorno in corso di validità. I ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età nel 2022 avrebbero potuto beneficiare del bonus cultura dal 2023.
Proprio da Maria Elena Boschi, deputata di Azione - Italia Viva ed ex membro del governo Renzi, che aveva voluto introdurre il bonus, è arrivato uno dei primi messaggi di protesta sul possibile stop.
Alla Boschi fa eco Mauro Berruto, deputato e responsabile Sport del Pd, che evidenzia come i tre deputati che hanno presentato l'emendamento siano proprio capigruppo della Commissione Cultura.
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