Albin Kurti, premier del Kosovo, ha dato l'ultimatum ai serbi per rimuovere le barricate innalzate per protestare contro l'arresto di un ex poliziotto. Secondo fonti vicine a Vecherne Novosti i Paesi del Quintetto sul Kosovo (Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Italia) sono stati avvisati che
Kurti si era già espresso con durezza in precedenza.
Secondo il presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha immediatamente convocato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale per capire come comportarsi in caso di intervento contro la popolazione serba, la mossa di Kurti servirà a "perseguitare il popolo serbo" e "scatenare una tempesta" sulla popolazione.
Così Rakic, ministro che governava le municipalità a maggioranza serba del Kosovo prima di annunciare il boicottaggio totale di tutti i suoi sindaci e il ritiro dalle elezioni locali, rinviate ad aprile.
Le barricate sono state innalzate in segno di protesta contro l'ex poliziotto serbo-kosovaro Dejan Pantic, accusato del coinvolgimento in atti terroristici, come l'assalto agli uffici elettorali e a funzionari della polizia kosovara.
Pantic, insieme ad al altri 600 ufficiali serbi di stanza in Kosovo, si è dimesso unendosi alla campagna di boicottaggio della lista Serbia, dopo la nomina di un ministro kosovaro per le Comunità che non proveniva dagli schieramenti del partito sostenuto da Belgrado.