Il Consiglio dei ministri ha dato la sua approvazione al nuovo codice degli appalti. Si tratta di uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza previsti per la seconda metà dell'anno, necessario per "favorire una più ampia libertà di iniziativa e di auto-responsabilità delle stazioni appaltanti, valorizzandone autonomia e discrezionalità", perché "spesso la presenza di una disciplina rigida e dettagliata ha creato incertezze, ritardi, inefficienze".
Grande soddisfazione per il vicepremier Matteo Salvini, intervenuto in conferenza stampa presso la sala polifunzionale della presidenza del Consiglio sul via libera al nuovo codice per snellire gli appalti. Con lui c'era anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
A detta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il nuovo codice degli appalti costituisce "la migliore battaglia alla corruzione e al malaffare che ci possa essere: più breve è l'iter, meno uffici devi girare, più rapido è l'appalto e più difficile per il corrotto incontrare il corruttore".
Anche Giorgia Meloni ha commentato la delibera:
L'Anac, Autorità nazionale anticorruzione, "ha un ruolo all'interno del codice appalti coerente con la sua funzione". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, in risposta alle accuse che parlavano di un'Anac depotenziata da queste nuove misure, con l'eliminazione della possibilità di effettuare determinati controlli. Proprio ieri il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia aveva rilasciato in proposito alcune dichiarazioni, a margine di un'iniziativa a Roma.
Dal canto suo, Mantovano sottolinea come ci sia stata "assoluta concordanza" tra Consiglio di Stato e governo nella stesura del codice appalti. "Tutti questi conflitti non li vedo", afferma il sottosegretario, che anzi manifesta la volontà dell'esecutivo "di leggere" i rilevi dell'Anac "una volta che ci invieranno le loro considerazioni".
Per quanto riguarda gli obiettivi del Pnrr, in occasione della cabina di regia è stato fatto il punto con i singoli ministeri. Su 55 obiettivi da raggiungere entro il 31 dicembre 2022, ne sono stati centrati 40, ma in una nota di Palazzo Chigi fanno sapere che "i restanti 15 sono stati tutti avviati e in corso di finalizzazione".
La riunione di Palazzo Chigi, coordinata dal ministro per gli Affari Europei la Coesione Territoriale e il Pnrr Raffaele Fitto, è servita "per un puntuale aggiornamento sulla situazione in vista di un nuovo confronto con la Commissione europea in programma per la prossima settimana, dopo le numerose interlocuzioni già avute nei giorni scorsi".