Tabella aumento pensioni invalidità 2023. Oltre alle pensioni minime, nel 2023 aumenteranno anche le pensioni di invalidità. Andiamo a scoprire quali saranno i nuovi importi.
Dato che quest’anno l’inflazione registrata è senza precedenti, con un tasso di rivalutazione del 7,3%, ci sarà un aumento molto più consistente rispetto agli anni scorsi. Le pensioni d’invalidità godranno di un incremento del 5,3%.
L’incremento perequativo disposto dal decreto legge n. 115/2022 all’art. 21 involge anche le prestazioni assistenziali, nonché alle prestazioni di invalidità civile e assegno sociale/pensione sociale. Le summenzionate prestazioni sono nel dettaglio:
– pensione di inabilità,
– assegno mensile di assistenza,
– assegno sociale sostitutivo,
– pensione non riversibile per sordi,
– pensione non riversibile per ciechi,
– indennità di accompagnamento,
– indennità di comunicazione,
– indennità accompagnamento cieco assoluto,
– indennità speciale,
– indennità di frequenza,
– indennità di talassemia,
– assegno sociale,
– pensione sociale
La pensione di inabilità è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti ai quali sia riconosciuta una inabilità lavorativa totale (100%) e permanente (invalidi totali), e che si trovano in stato di bisogno economico.
Il beneficio è corrisposto agli invalidi totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge e sono residenti in forma stabile in Italia.
La pensione può essere richiesta da chi è in possesso dei seguenti requisiti:
La pensione spetta anche se l’invalido è ricoverato in un istituto pubblico che provvede al suo sostentamento.
La pensione di inabilità è compatibile con le prestazioni erogate a titolo di invalidità per causa di guerra, di lavoro o di servizio, purché sia stata riconosciuta per una patologia o menomazione diversa.
È compatibile con pensioni dirette di invalidità erogate dall’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, dalle gestioni pensionistiche per i lavoratori autonomi e da ogni altra pensione obbligatoria per i lavoratori dipendenti.
È compatibile con l’attività lavorativa.
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