Tassi mutui BCE: secondo una stima l'innalzamento degli interessi sul costo del denaro dello 0,50% deciso dalla Banca Centrale Europea andrà ad incidere sul tasso dei mutui, il quale arriverà fino al 6%.
L'inflazione preoccupa notevolmente la BCE, la quale decide di correre ai ripari e, dopo Fed e Bank of England, comunica l'ennesimo rialzo dei tassi di interesse.
Le conseguenze che dovranno affrontare le famiglie italiane, in merito al pagamento delle rate mensili dei mutui, dipenderanno da quanto l'Euribor assorbirà il suddetto rialzo.
In particolare, l'Euribor è l'indice di riferimento per i mutui a tasso variabile e si modifica in base alle aspettative dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea, ma ciò non vuol dire che in breve tempo riuscirà ad eguagliare l'innalzamento deciso da quest'ultima.
Infatti, durante l'intero arco di quest'anno è stato registrato un aumento delle rate dei mutui pari a 180 euro di media rispetto all'inizio del 2022. L'Euribor è a 2,08%, mentre l'Eurirs, ovvero l'indice di riferimento per i mutui a tasso fisso, è fermo all'1,99%.
Ma, tornando alle questioni che dovranno affrontare le famiglie italiane a causa di questi cambiamenti, ecco, nello specifico, quali sono le conseguenze per chi ha un tasso fisso e per chi ne ha uno variabile, come cambiano le rate e chi paga di più dopo queste modifiche.
Dopo gli aumenti degli ultimi periodi per quanto riguarda i tassi di interesse dei mutui variabili, la BCE ha deciso di innalzare i tassi del 0,50%.
Questa decisione, secondo uno studio effettuato dalla Fabi, porterebbe il costo dei prestiti verso il 6%:
In sostanza, la decisione della BCE porterà ad un aumento dei tassi di interesse sui mutui delle famiglie italiane, le quali saranno costrette a pagare delle rate mensili più elevate, ad eccezione di coloro che hanno già stretto con le banche in precedenza un mutuo a tasso fisso.
Lo spiega anche il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Ecco le sue parole in merito:
Ma alla fine di quanto sarà questo aumento per coloro che hanno acceso un mutuo a tasso variabile?
Secondo un'analisi effettuata da "Il Corriere della Sera", le famiglie italiane che hanno ancora un debito residuo di 100.000 euro, vedranno un aumento di circa 42 euro, ai quali vanno sommati gli aumenti degli ultimi mesi.
In particolare, coloro che hanno acceso un mutuo variabile a 30 anni di importo pari a 150.000 euro nel mese di gennaio 2022 ad un tasso dell'1% hanno pagato una rata mensile di 482 euro.
Invece, nel mese di gennaio e di febbraio 2023 l'importo da pagare sempre per la stessa famiglia sarà pari a 847 euro.