The Champagne & Sparkling Wine World Championships ha individuato e premiato gli spumanti italiani migliori del 2022. Il processo di selezione e assegnazione dei punti segue le cosiddette regole anglo-australiane, attraverso l’utilizzo dei bicchieri Riedel Veritas per la degustazione. Ogni giudice valuta singolarmente, redigendo una nota di degustazione e i punteggi vengono raccolti e sommati prima che si giunga a una decisione. L’obiettivo, si legge sul sito della manifestazione, è quello di incoraggiare i produttori ad alzare continuamente l’asticella della qualità attraverso il feedback anno dopo anno sui loro vini, per guidare gli amanti del vino verso i migliori champagne e spumanti del pianeta. Ecco quali sono i vincitori di quest’anno e quanto costano.
per quanto riguarda l'Italia, il Ferrari Trentodoc della storica cantina trentina della famiglia Lunelli nata nel 1902, si è aggiudicato il premio Sparkling Wine Producer of the Year, portando a casa 11 medaglie oro. Le bollicine Ferrari sono da oltre cento anni il riferimento per il brindisi degli italiani per eccellenza e, nello specifico, le bottiglie premiate all’evento di quest’anno sono:
Tra i migliori spumanti al mondo due brand sono infatti italiani: Kettmeir la cantina del gruppo Santa Margherita wines ha vinto il premio National Champion Best Italian Sparkling Wine e quello World Champion Rising Star. Nella categoria di rossi frizzanti, invece, è stato giudicato il migliore al mondo il Cleto Chiarli 2021 Vecchia Modena Premium in Magnum, mentre tra i frizzanti aromatici ha vinto l’italiano Cuvage NV Aquesi Asti.
L'inflazione non stoppa la voglia di brindisi: gli spumanti made in Italy si avviano a essere protagonisti della tavola delle feste. Secondo l'analisi dell'Osservatorio Unione italiana vini-Ismea, saranno 341 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate tra Natale e Capodanno, sia in Italia (95 milioni) sia, soprattutto, all'estero che assorbe ormai 3/4 delle vendite totali. Il 2022 chiuderà quindi con un record di vendite ma non solo: la produzione di spumanti italiani si avvicina al miliardo di bottiglie (970 milioni), per un controvalore di 2,85 miliardi di euro, di cui circa 2 miliardi di export. A trainare la crescita, la domanda nei mercati chiave di Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma anche piazze consolidate ed emergenti, come Canada, Svezia, Giappone, Est Europa e Francia, sempre più attratta dalle bollicine italiane. Sarà soprattutto il Prosecco (tra la Doc e le due Docg di Conegliano e Colli Asolani) a giocare la parte del leone, forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati in Italia e di una propensione all'export che lo rende il prodotto italiani dell'agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro. Ma sono centinaia le produzioni dhe in questi anni si sono sviluppate in ogni regione d'Italia: dall'Oltrepò all'Alta Langa, ai Trebbiani al Verdicchio, dai Moscati alle Falanghine ai Grechetti; dalle Malvasie al Grillo, dal Nero d'Avola al Negroamaro al Durello, ai Vermentini e molti altri. Nelle festività saranno circa 101 milioni le bottiglie stappate in Italia, di queste quasi 6 milioni quelle d'importazione (+3 percento volume) e 95 milioni le bollicine italiane (+1 percento). Migliore invece il trend di consumo all'estero (+8 percento i volumi), a circa 246 milioni di bottiglie.