Dopo il via libera della Camera, la nuova manovra di Bilancio del governo Meloni è pronta ad approdare al Senato per il voto finale, stabilito per mercoledì 28 dicembre. Lo ha confermato Luca Ciriani, ministro per i Rapporti col Parlamento, al termine della capigruppo di Palazzo Madama che ha sancito la calendarizzazione dei lavori.
Ciriani ha aggiunto che domani, "a metà pomeriggio", il governo porrà la fiducia sulla manovra all'esame del Senato. Il ministro ha aggiunto che la nuova legge di bilancio arriverà "in linea con i tempi", anche rispetto alle altre manovre, e ha ribadito come sia "soddisfatto" e che sia stato "garantito spazio all'opposizione" per il dibattito.
Nel frattempo, intorno alle 18, è arrivata in Aula la relazione tecnica sulla manovra, attesa in commissione Bilancio al Senato, per la quale il presidente del Senato Ignazio La Russa aveva sospeso la seduta fino alle 18.15, in modo da dare tempo alla commissione Bilancio.
C'è ora attesa per quanto riguarda l'avvio della sessione di bilancio, previsto per le 18.30, quando l'Aula riprenderà i suoi lavori. Le opposizioni, intanto, chiedono al presidente La Russa più tempo per l'esame della manovra, con la maggioranza che spinge per concludere l'esame entro domani.
Simona Malpezzi, capogruppo del Pd, parla di "nessuna volontà di fare ostruzionismo", ma piuttosto di "voler discutere". Dario Damiani, capogruppo FI in commissione Bilancio al Senato, dichiara che il partito si dice "pronto a lavorare per approvarla il prima possibile. Forza Italia c’è ed è impegnata per dare subito risposte concrete agli italiani".
Dalla flat tax per gli autonomi all'introduzione di Quota 103, dalla stretta al Reddito di cittadinanza alla tregua fiscale fino alla norma sulla caccia. Tante le novità paventate dalla maggioranza, oltre alle ampiamente decantate misure contro il caro energia. Niente da fare per la soglia di 60 euro per l'obbligo del Pos, mentre appaiono depotenziate le modifiche a Opzione donna: un ordine del giorno di Fratelli d'Italia, approvato assieme alla manovra, impegna il governo ad ampliare la platea. Anche la Lega avrebbe mostrato la sensazione che si sarebbe potuto fare di più.
Nel frattempo, davanti al Senato si sono radunati gli animalisti in protesta contro la norma sul contenimento della fauna selvatica contenuta in manovra. I manifestanti hanno esposto uno striscione nero con su scritto: "Caccia selvaggia legge ad personam".
Sul piede di guerra le opposizioni: a detta loro la legge di Bilancio sarebbe iniqua e piena di condoni. Nel mirino anche il cosiddetto decreto rave, per il quale l'opposizione ha annunciato un duro ostruzionismo. Se ne parlerà nell'Aula della Camera durante la discussione generale, con 98 iscritti pronti ad intervenire per far sentire la propria voce.