Un ragazzo ventenne finge di suicidarsi e riprende le operazioni di salvataggio con il suo telefonino.
Ecco cosa ha detto il ragazzo per giustificare il suo gesto.
Il fatto è accaduto durante la serata di venerdì 30 dicembre, intorno alle 20:30.
Un ragazzo di 20 anni di Carate Brianza ha oltrepassato il dispositivo di sicurezza che separa le due corsie di della statale del Lago di Como e dello Spluga e, ha minacciato di mettere fine alla propria vita buttandosi da un cavalcavia a cui si teneva con una sola mano.
Tutto faceva sembrare che il giovane volesse suicidarsi lanciandosi dal cavalcavia della statale 36 all'altezza di Verano Brianza, in provincia di Monza e Brianza e per questo sono intervenuti i soccorsi.
Sul posto, infatti, sono arrivati 5 squadre dei vigili del fuoco, un'ambulanza, una pattuglia dei carabinieri e una della polizia stradale che sono subito entrati in azione per portare in salvo il ragazzo.
Dopo una lunga trattativa, durante la quale è stato temporaneamente interrotto anche il traffico stradale, i vigili del fuoco sono riusciti a raggiungerlo e a metterlo al sicuro e, poco dopo, il giovane è stato trasportato all'ospedale di Vimercate per essere visitato.
Il ventenne, ha ripreso le operazioni di salvataggio con il suo smartphone e ha pubblicato il video del finto suicidio sui social, scatenando le critiche.
Nel video il ragazzo che finge di suicidarsi, è apparso divertito mentre sorrideva e fumava, chiedendo ai pompieri e alle forze dell'ordine di fare un selfie insieme.
Il suo comportamento è stato condannato da moltissimi utenti che lo hanno ritenuto una forma di esibizionismo, oltre che un gesto inqualificabile.
Per rispondere alle polemiche e ai duri commenti generati dalla condivisione del video di quegli attimi, il ragazzo stesso ha spiegato in un lungo post cosa gli è successo.
Nel post pubblicato sui social, il ventenne ha voluto spiegare a chi lo ha criticato cosa è realmente accaduto, scrivendo: "Avete ragione voi, sono un malato e tutto quello che volete, avete totalmente ragione. Ieri ho avuto quella che i medici hanno definito una crisi psicotica aggravata dal fatto che ero estremamente alterato dall'alcool".
Poi, il giovane ha continuato sottolineando che il suo gesto non è stato dettato dalla voglia di divertirsi e di non essersi reso conto di ciò che stava facendo:
"Io non mi stavo divertendo, mi sono ritrovato lì e non capivo niente, riuscivo solo a ridere. Questo non giustifica le mie azioni e riconosco la gravità dell'accaduto. Ma io non ero nelle condizioni di capire e rendermi conto delle mie azioni. Non mi aspetto di venire compreso, non mi aspetto di venire perdonato per le mie azioni. Mi sono reso conto che è arrivato il momento di chiedere aiuto ed è quello che farò. Chiunque si sente come me dovrebbe farlo e spero che prendiate quello che avete visto e letto come la conseguenza del trattare problemi con leggerezza che in realtà non sono leggeri per un caxxo. Chiedere aiuto non è da deboli, certe cose da solo non le risolvi e finiscono per diventare solo più grandi. Non fate la stroxxxxa di tenervi tutto dentro come ho sempre fatto io e fatevi aiutare".
Poi, il ragazzo ha concluso scusandosi con tutti con queste parole:
"Detto questo concludo con il ringraziare e chiedere scusa a chiunque mi abbia aiutato e chiunque si sia preoccupato per me. E chiedo scusa a chiunque sia rimasto coinvolto in tutto questo".