La querelle tra gli Stati Uniti e Novak Djokovic relativamente all'obbligo dei vaccini è ormai diventata uno dei temi più caldi nel mondo del tennis. Dopo la decisione degli USA di estendere tale obbligo per gli stranieri fino ad Aprile, è venuto naturale chiedersi come si comporterà Nole in vista del torneo di quest'anno.
A domanda diretta, Djokovic si è mostrato calmo e fiducioso almeno finora fermo restando che ha ammesso di non poter fare molto per cambiare le cose:
È così, che cosa posso farci? Niente. Sapete qual è la mia posizione in merito. Spero di poterci andare, ma se non potrò entrare non ci andrò.
Tennis, non solo Stati Uniti: le prossime mosse di Djokovic
US Open a parte, per Djokovic è il momento di consolidare il suo tennis attraverso tutta una serie di tornei a cui prenderà parte da qui ai prossimi mesi. Dopo l'ultimo anno difficile, per Nole è infatti giunto il momento di imporsi anche perché davanti a lui ora ci sono diverse stelle del tennis; a tal proposito il tennista serbo ha affermato:
Ogni generazione ha qualche grande talento. Ho visto molti talenti esprimersi nel corso degli anni, ma credo che noi giocatori top siamo sempre rimasti stabili ai vertici. Ciò che ha fatto Alcaraz nella scorsa stagione è stato storico ed impressionante e merita di essere lodato. Già ora è il numero 1 del mondo: non è raggiungibile un gradino più alto, è così giovane ed ha anche già vinto uno Slam. Penso che in futuro vedremo molte partite tra Alcaraz e Rune.
Quanto invece alla nuova relazione con Kyrgios che è sembrata a dir poco "romantica" dopo gli screzi dei primi tempi, Nole ha detto:
Non ero certo il suo preferito, diciamo così, e non lo sono stato per molto tempo. Però lui è stato uno dei pochi che è stato dalla mia parte l’anno scorso, rispetto e apprezzo tanto questa sua presa di posizione. È in quel tipo di momenti che tu capisci davvero chi ti supporta e chi no. Lui, da australiano, mi ha sempre dato il suo più totale appoggio. Da quel momento, la nostra relazione è migliorata sensibilmente.