La prima udienza del processo d’appello per l’omicidio di Luca Sacchi è stata fissata il 14 febbraio. Lo scorso 29 marzo i giudici hanno condannato Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio a 27 anni di carcere, il complice dell’aggressione Paolo Pirino a 25 anni, così come Marcello De Propris, che consegnò l’arma del delitto. La fidanzata di Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, accusata di violazione della legge sugli stupefacenti, è stata condannata a 3 anni. È giunta invece l’assoluzione di Armando De Propri (ritenuto detentore dell'arma utilizzata dal figlio Marcello).
Alfonso Sacchi, il padre di Luca, spera nella conferma della sentenza di primo grado. Ovviamente per la famiglia tornare nelle aule di tribunale è una grande sofferenza:
Gli avvocati Paolo Salice e Armida Decina, legali dei genitori di Luca Sacchi, hanno commentato così l’inizio di questo nuovo capitolo:
La sera del 23 ottobre 2019 scorso Luca Sacchi è stato ucciso con un proiettile alla testa nel quartiere Appio Latino. Secondo la prima deposizione della fidanzata, l’aggressione era avvenuta al culmine di una rapina: due balordi avevano avvicinato la coppia per rubare lo zaino alla ragazza, e Luca, nel tentativo di difenderla, era stato colpito.
Tuttavia la vicenda si è trasformata presto da una rapina casuale a una compravendita di droga finita nel sangue. Pochi giorni dopo il delitto, Valerio Del Grosso (colui che ha sparato) e il suo complice Paolo Pirino, 21enni di San Basilio, vengono arrestati. Le indagini si allargarono poi allo spaccio di droga e gli inquirenti si focalizzeranno anche sul ruolo di Anastasiya, ritenuta "la cassiera" del gruppo.