Il Ministo dell'Interno Matteo Piantedosi è stato ospite alla trasmissione di La7 "Piazzapulita" dove ha ripercorso questi ultimi e concitati giorni. La gioia per l'arresto del superlatitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, e il lavoro che stanno continuando a svolgere i carabinieri definite "vecchio stile, da manuale". Indagini che hanno visto l'utilizzo dello strumento delle intercettazioni che tanto ha fatto discutere in questi giorni dopo le parole del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Fino ad arrivare alla questione migranti che sbarcano sulle coste dell'Italia meridionale e delle navi ONG che li trasportano.
L'arresto di Matteo Messina Denaro è stato il primo punto toccato dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi durante l'intervista con Corrado Formigli. Il capo del Viminale ha sottolineato la poca cautela avuta dal boss di Cosa Nostra che "probabilmente confidava in quella rete di connivenze che sta emergendo dalle indagini. Ci sono già stati degli arresti, altri ne erano stati fatti in passato. E’ una storia ricorrente per i latitanti di mafia, soprattutto quando rimangono nei contesti locali di provenienza".
Piantedosi nega qualsiasi possibilità di trattative o di scambi fatte dallo stato con la mafia per arrivare alla cattura di Matteo Messina Denaro. Anzi, rimarca il non aver avuto un ruolo all'interno dell'indagine e di conseguenza "non mi assumo meriti per come è andata". Il Ministro riconosce altresì il merito a "l’autorità giudiziaria palermitana e ai carabinieri che hanno fatto e stanno portando avanti un’operazione molto importante. Mi rende particolarmente felice che si stanno attivando delle denunce spontanee di persone che chiamano per dare informazioni e quindi nuovi spunti di indagine. Lasciamo lavorare gli inquirenti, certe ipotesi potranno essere verificate ma per me si è trattato di un lavoro vecchio stile, si può definire da manuale".
L'arresto dopo trent'anni di latitanza ha sollevato dubbi sulla protezione da parte dello stato che il boss di Castelvetrano possa aver ricevuto. Il numero uno del Viminale si è dimostrato garantista durante l'intervista rimarcando però che "le indagini sono ancora in corso, vediamo che cosa emergerà e poi potremo farci un’idea corretta". Piantedosi ha poi aggiunto: "Il livello politico credo che sia una storia più del passato, lo dico con considerazioni trasversali a qualsiasi forza politica del momento: credo che le lezioni del passato siano state sufficienti al sistema politico nazionale e che non ci siano elementi".
"Le intercettazioni servono per i movimenti delle persone sospettate di criminalità organizzata, terrorismo e altri reati gravissimi. Servono per capire i rapporti occulti e misteriosi che legano alcune persone ad altre e quindi le intercettazioni preventive sono indispensabili. Altra cosa sono le intercettazioni che coinvolgono persone che, attraverso meccanismi perversi di intercettazioni pilotate, finiscono sui giornali offendendo cittadini non coinvolti in indagini" sono le parole del Ministro della Giustizia Carlo Nordio che hanno fatto discutere.
Il titolare del Viminale ha voluto rimarcare la bontà della dichiarazione: "Le intercettazioni sono importanti, sicuramente per i reati di terrorismo e mafia e per tutto ciò che può portare a indagini su reati importanti. Io non credo che Nordio abbia mai messo in discussione questo principio, al di là di affermazioni che poi si raccolgono in contesti diversi". Il Ministro ha poi concluso sull'argomento: "Il governo non intende toccare il sistema delle intercettazioni o tanto meno depotenziare le indagini. La discussione che ha voluto lanciare il ministro della Giustizia è l'abuso che se ne è fatto talvolta".
L'ultima parte dell'intervista a 'Piazzapulita' verte su un argomento spinoso come i flussi migratori nel Mediterraneo. A precisa domanda sulle navi delle Ong meno presenti nel Mediterraneo per effetto delle nuove regole, il Ministro Piantedosi replica Ci siamo noi a salvare le persone, le navi della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno salvato decine di migliaia di persone, almeno tra il 40 e il 50%. A conclusione ricorda il lavoro del governo per quanto riguarda gli sbarchi sul territorio italiano: "A tempo di record abbiamo approvato un decreto flussi a fine dicembre per ottantatremila nuovi ingressi regolari. Credo sia questione di giorni la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale".