La pandemia da Covid-19 "sta volgendo al termine" in Cina. Lo assicura il Centro per il controllo delle malattie (Cdc) nel suo ultimo report sull'epidemia nel Paese asiatico, sottolineando come il virus "non ha registrato un picco significativo" nonostante le festività del Capodanno lunare appena conclusesi.
Con milioni di cinesi in viaggio, in quello che è stato il primo allentamento delle restrizioni dall'inizio della pandemia, si temeva infatti una ulteriore diffusione del Covid: per fortuna, tuttavia, la situazione sembrerebbe essere sotto controllo.
Nel ricordare che il livello massimo di infezione "è stato raggiunto alla fine dello scorso dicembre", l'agenzia spiega che "non sono stati trovati nuovi ceppi" durante questa fase della pandemia. La situazione, alla fine di gennaio, vede un'incidenza "attenuata" e "una pressione ospedaliera ridotta". Nella settimana del picco di viaggi per le feste, tra il 20 e il 26 gennaio, i morti per Covid-19 negli ospedali sono stati 6.364, circa la metà della settimana precedente, quando i decessi erano stati 12.658.
Secondo uno studio sui tamponi effettuati negli aeroporti italiani, al momento dalla Cina non sono arrivate varianti sconosciute. Intanto, però, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie invita a non abbassare la guardia, invitando i passeggeri ad "evitare viaggi non essenziali in presenza di sintomi respiratori" o al limite ad "indossare una mascherina Ffp2". Anche l'Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato le proprie raccomandazioni per il coronavirus, tornando a sottolinare l'importanza delle mascherine, consigliate "per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o scarsamente ventilato".
Nonostante la situazione in Cina sembri sotto controllo, insomma, le autorità europee e internazionali tendono a predicare calma. Non è da meno il ministro della Salute Orazio Schillaci, che a margine di un convegno a Roma ipotizza nuove proroghe nell'obbligo di tampone ai passeggeri provenienti dal Paese asiatico.
Intanto in Corea del Nord il lockdown di cinque giorni nell'area di Pyongyang, imposto a causa dell'aumento dei casi di "malattie respiratorie" non meglio precisate, è stato revocato a partire da oggi, lunedì 30 gennaio. Lo ha reso noto l'account Facebook dell'ambasciata russa in Corea, pubblicando la nota ufficiale inviata oggi dal ministero degli Esteri nordcoreano. La misura del governo nordcoreano era stata notificata la scorsa settimana ed era valida per cinque giorni, fino a domenica 29 gennaio, con possibilità di "proroga di tre giorni" a seconda della gravità della situazione.
Pandemia sotto controllo anche in Corea del Sud, dove oggi è arrivata la revoca alla maggior parte delle regole obbligatorie: dopo più di due anni, in particolare, è arrivato il via libera allo stop alle mascherine al chiuso, dopo che le infezioni giornaliere sono scese al livello più basso degli ultimi sette mesi. In Giappone, il governo ha annunciato di voler declassare il Covid alla stessa stregua dell'influenza stagionale e di altre malattie infettive comuni.