02 Feb, 2023 - 11:42

Genova, maxi sequestro di cocaina sulla Msc Adelaide: arrestati altri quattro portuali

Genova, maxi sequestro di cocaina sulla Msc Adelaide: arrestati altri quattro portuali

Dopo un anno dal maxi sequestro di cocaina sulla Msc Adelaide a Genova, la Guardia di Finanzia ha arrestato altre quattro persone. Le misure di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Gip del tribunale di Genova su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. I portuali coinvolti sono tutti indagati per traffico di stupefacenti aggravato.

Maxi sequestro di cocaina a Genova, la vicenda 

L’anno scorso, i finanzieri hanno trovato (e sequestrato) 435 chili di cocaina sulla Msc Adelaide, nave proveniente da Rio de Janeiro e arrivata nel porto di Pra’. In quella circostanza, è stato arrestato Fabio Papa, 50 anni, dipendente della Culmv, che era stato sorpreso mentre prendeva i borsoni dal container che era stato collocato in un’area videosorvegliata in attesa dell’ispezione. 

Secondo gli inquirenti della Dda, la droga era destinata alla criminalità organizzata che corrompe i lavoratori portuali per poter scaricare in porto. Nella stessa occasione, proprio su quella stessa nave, era stato ritrovato il cadavere di un marinaio di origine serbe. Morto, con la gola tagliata.

L’arresto degli altri quattro portuali 

Le indagini hanno portato all’arresto di altri portuali che hanno collaborato con Papa al recupero del carico di droga: si tratta di Alberto Pinto, Natale Giuliano e Rocco Lazzaro, i primi due già in servizio presso il porto di Gioia Tauro, e di Massimo Malinconico, quest’ultimo dipendente della Culmv.

I tre avevano effettuato sopralluoghi preliminari nei giorni precedenti l’arrivo della Msc Adelaide che trasportava il carico di droga. 

La quarta persona arrestata, Massimo Malinconico, era presente in porto la sera del 6 febbraio. In previsione di un’ispezione doganale, insieme a Fabio Papa, avrebbe usato un semovente e un mezzo di trasporto portuale per spostare il container che custodiva all’interno la cocaina in un altro luogo, più appartato e non coperto dalle telecamere di sorveglianza.

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Giulia Danielli
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