Papa Francesco, ecco le ultime dichiarazioni dal ritorno dal viaggio in Africa: 'Tutto il mondo è in guerra, in autodistruzione, fermiamoci in tempo'. Il filo conduttore della pace che ha accompagnato Papa Francesco in tutte le giornate del suo viaggio in Africa, dal Sudan al Congo, è il tema cardine della conferenza stampa che il pontefice ha tenuto con i giornalisti sul volo di rientro a Roma di oggi, 5 febbraio. "Tutto il mondo è in autodistruzione - ha affermato Papa Bergoglio - E continuano a circolare armi". Parole forti quelle di Papa Francesco sui tanti conflitti presenti nel mondo: "Oggi credo che nel mondo questa sia la peste più grande, la vendita delle armi". Il papa è tornato anche del tema dell'omosessualità, argomento sul quale aveva rilasciato qualche tempo lunghe interviste dai rientri dai viaggi in Brasile e Irlanda, mettendo un veto su chi dà giudizi al prossimo amante di Dio, ma anche della morte di Papa Ratzinger.
Papa Francesco, di ritorno dal viaggio in Africa, ricorda le tante guerre nel mondo, molte delle quali dimenticate: "Tutto il mondo è in guerra, in autodistruzione. Fermiamoci in tempo, perché una bomba richiama una più grande e una più grande e, nell'escalation, non si sa dove si va a finire - ha detto Bergoglio sull'aereo di rientro per Roma - Io sono aperto a incontrare entrambi i presidenti, dell'Ucraina e della Russia. Non sono andato in Ucraina - continua Papa Francesco - perché non era possibile andare al momento. Nel secondo giorno della guerra sono andato all'ambasciata russa, volevo andare a Mosca a parlare con Putin e pareva ci fosse una piccola finestra, ma il ministro Lavrov mi disse 'Vediamo più avanti'". L'Ucraina non è l'unica guerra che si combatte nel mondo, ricorda Papa Bergoglio. Da 13 anni la Sira è in guerra e da 10 lo Yemen, "penso alla povera gente rohingya, in America Latina" ha detto ancora Papa Francesco, "quanti focolai di guerra ci sono". Come in Sudan, Paese nel quale Papa Francesco è stato in visita, dove le "donne portano avanti i figli, delle volte rimangono sole, ma hanno la forza di creare un Paese. Gli uomini vanno alla guerra e le donne rimangono con due, tre, quattro, cinque figli, le ho viste in Sudan".
Non ha parlato solo delle guerre nel mondo Papa Francesco di rientro dal suo viaggio in Africa. Con i giornalisti sono stati toccati temi delicati, della fede e dell'omosessualità, della morte di Papa Ratzinger e, per finire, delle sue condizioni di salute. "Se una persona di tendenza omosessuale è credente e cerca Dio, chi sono io per giudicarla? Criminalizzare quella persona è una ingiustizia". Di questo tema Papa Bergoglio ne aveva parlato in due viaggi, quello dal Brasile e quello dall'Irlanda. Proprio in quest'ultimo viaggio, Papa Francesco ricorda di aver detto, rivolgendosi ai genitori, "le persone che hanno questo orientamento hanno il diritto di rimanere a casa, non avete il diritto di cacciarli di casa. La criminalizzazione dell'omosessualità - lancia un monito Bergoglio - è peccato. Nel mondo ci sono più o meno una cinquantina di Paesi che criminalizzano gli omosessuali, e di questi una decina ha la pena di morte. Questo non è giusto". Una domanda riguarda Benedetto XIV, la sua morte: "Ratzinger non era amareggiato - dice Papa Francesco - l'ho sentito sempre al mio fianco. Credo che la morte di Benedetto XIV sia stata strumentalizzata da gente senza etica che vuole portare l'acqua al proprio mulino. È gente di partito, non di Chiesa". Qualcuno ha chiesto delle sue condizioni di salute: "Questo ginocchio dà fastidio, ma va avanti lentamente, poi vedremo".