Grecia - Più di una dozzina di migranti sono dispersi dopo che il gommone su cui viaggiavano ha colpito gli scogli a causa del forte vento al largo dell'isola greca di Lesbo. Per ora si contano 3 decessi. La notizia di questa mattina segue un’altra tragedia avvenuta solo due giorni fa, quando quattro migranti, tra cui tre bambini, sono morti dopo che la loro barca è affondata al largo dell'isola di Leros, nel Mar Egeo sud-orientale.
La guardia costiera ha riferito che 19 persone sono state salvate nell'operazione iniziata nelle prime ore di questa mattina dopo che un gommone è stato avvistato sugli scogli.
Almeno 10 persone sono state portate in ospedale, hanno detto le autorità, alcune soffrivano di ipotermia poiché questa settimana un fronte freddo ha portato temperature gelide e neve in molte parti della Grecia. Nessuna delle persone sul gommone era stata dotata di giubbotti di salvataggio.
I sopravvissuti erano a bordo di un gommone salpato dalla costa turca. Si ritiene che i migranti provengano da Siria, Yemen e Somalia.
La Grecia, ricordiamo, è stata a lungo uno dei principali punti di ingresso nell'Unione europea per rifugiati e migranti provenienti dal Medio Oriente, dall'Africa e dall’Asia. A oggi, più di 2.200 persone in fuga dalla guerra e dalla povertà hanno perso la vita nel Mediterraneo orientale dal 2014.
Solo l’altro ieri (domenica) 4 bambini e una donna sono annegati dopo che il gommone, su cui si trovavano, è affondato. Nella zona (vicino al’isola di Leros) soffiavano venti di burrasca e pioveva.
Il ministro della navigazione e della politica insulare Ioannis Plakiotakis si è congratulato con i soccorritori ma ha accusato "reti criminali di trafficanti che operano dalla Turchia, tollerate dalle autorità turche" di aver abbandonato i migranti.