Terremoto in Turchia, Musumeci annuncia l'invio di unità e beni di prima necessità per la popolazione colpita dal sisma. Sarà anche allestito un ospedale da campo per curare i feriti. Intanto è arrivato ad Adana alle prime luci dell'alba il contingente dei Vigili del Fuoco inviato in soccorso. Un aereo C130 dell’Aeronautica militare è partito nella tarda serata di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, il convoglio è composto da cinquanta pompieri dei team Usar di Toscana e Lazio. Personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie che ha operato in analoghe emergenze. Nel gruppo anche undici sanitari e sei unità del dipartimento della Protezione Civile.
"Mentre il gruppo di specialisti italiani è già da stamane al lavoro in Turchia, stiamo predisponendo l'invio di altre unità e beni essenziali, compreso il necessario per attrezzare un importante ospedale da campo". Lo dichiara il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, al termine di una lunga riunione di lavoro con il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio. L'ulteriore invio da parte dell'Italia è stato concordato nelle ultime ore con la Commissione europea, che coordina gli interventi degli Stati membri. "Una apposita nave della Difesa, messa a disposizione dalla Marina Militare curerà prima possibile il trasporto della missione italiana verso la Turchia".
Le parole del Ministro Musumeci seguono le dichiarazioni fatte questa mattina a Tgcom24: "In Turchia e in Siria è unʼapocalisse. La cosa che più mi amareggia è che una volta spenti i riflettori e dato sepoltura alle vittime dimenticheremo tutto. La cultura della rimozione della memoria è purtroppo particolarmente diffusa dalle nostre parti. Non facciamo tesoro delle tragedie accadute in casa nostra e altrove".
Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, anche in questa emergenza, spiega come funzionerà la macchina degli aiuti europea: "Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il corpo nazionale del vigili del fuoco ad intervenire. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Il meccanismo funziona così: c'è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l'italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare. I team sono variabili, si cerca di caratterizzarli in base alle richieste e ai luoghi. È personale molto specializzato sulla ricerca e soccorso".
"L'Unione Europea - sottolineano Borrell e Lenarcic - è pronta a sostenere le persone colpite in Siria, che ha anch'essa riportato vittime, attraverso i suoi programmi di assistenza umanitaria. I nostri pensieri sono con tutti coloro che hanno perso i propri cari e i coraggiosi primi soccorritori che lavorano per salvare vite umane".
In azione anche il personale di Medici Senza Frontiere che già si trovava in Siria a causa della guerra. "A Idlib, dalle prime ore del mattino, i team della nostra organizzazione stanno curando i feriti in alcuni ospedali supportati e donando kit medici di emergenza ad altre strutture della zona. Medici senza frontiere resta in stretto contatto con le autorità per capire come supportare entrambi i paesi e le popolazioni colpite dal terremoto".
Nel dettaglio ha spiegato meglio la spedizione iniziale il vigile del fuoco Filippo Barbagli: "Ieri abbiamo raggiunto Pisa e abbiamo iniziato a preparare il convoglio. Ma tutta la strumentazione necessaria non entrava in un unico C130. Così sono stati allestiti due convigli. Il primo è partito nella notte di ieri. Il secondo partirà oggi". I pompieri che partecipano alla missione sono specializzati nella ricerca di persone tra le macerie con esperienze importanti come il terremoto dell'Aquila e quello di Amatrice, quello di Perugia e quello di Modena.