10 Feb, 2023 - 09:16

Orrore a La Spezia, cadavere fatto a pezzi per recuperare cocaina: 4 arresti

Orrore a La Spezia, cadavere fatto a pezzi per recuperare cocaina: 4 arresti

Dopo una lunga indagine sul cadavere trovato a febbraio dello scorso anno nel bosco di monte Parodi, alle spalle di La Spezia, quattro persone sono finite in manette. Le accuse a loro carico sono di importazione, detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di cocaina e di vilipendio e occultamento di cadavere.

La vicenda del cadavere trovato a La Spezia

A febbraio dello scorso anno, le autorità hanno trovato il corpo di un corriere sudamericano, morto dopo lo scoppio di alcuni ovuli di cocaina che aveva ingerito. L’uomo è stato fatto a pezzi da quattro connazionali per recuperare la droga. Il cadavere era stato individuato grazie ad un escursionista che aveva intravisto alcuni resti nel terreno. Qualche giorno dopo, un altro escursionista aveva scoperto degli ovuli di cocaina non lontano a dove era stato rinvenuto il corpo. Poi le ricerche delle forze dell'ordine che, dopo diversi ettari battuti, hanno ritrovato altre parti di quello che era, verosimilmente, il corpo di un uomo.

Il cadavere del corriere presentava chiari segni di intossicazione da stupefacenti, compatibili con la rottura di un ovulo, nonché tracce di un'operazione chirurgica artigianale, evidentemente effettuata post-mortem per mano del gruppo di sudamericani che lo aveva prima smembrato per recuperare il resto della cocaina che aveva in corpo.

Scoperto giro di droga

Le indagini si sono svolte tra le province de La Spezia e di Massa Carrara. All’inizio risultava impossibile risalire all’identità della vittima in quanto nessuno ne aveva denunciato la scomparsa. La svolta è arrivata dopo che si è scoperto di un giro di droga in cui era coinvolto un 37enne dominicano residente alla Spezia pregiudicato. Quest’ultimo, con la complicità di altre persone, dopo aver organizzato l’importazione internazionale della droga, a causa dell’improvvisa morte del corriere all'interno di un affittacamere del centro cittadino, ne aveva abbandonato i resti nel bosco di Carpena: prima però lo aveva sottoposto ad un "intervento chirurgico" per recuperare lo stupefacente.

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Giulia Danielli
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