Alfredo Cospito resterà al 41 bis: ieri, giovedì 9 febbraio, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha infatti rigettato l'istanza di revoca del regime di carcere duro presentata da Flavio Rossi Albertini, avvocato dell'anarchico. Non è tardata ad arrivare l'ironica replica di Cospito, che nelle ultime settimane è stato trasferito nel carcere di Opera per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Le parole del detenuto, riferite dal suo difensore in conferenza stampa alla Camera, dimostrano rassegnazione per le proprie sorti.
Cospito ha iniziato il suo sciopero della fame più di 110 giorni fa, per protesta contro la sua detenzione al 41 bis.
A difesa delle proprie ragioni, nel provvedimento con cui ha rigettato l'istanza di revoca del 41 bis, Carlo Nordio sottolinea come lo sciopero della fame, "forma di protesta tradizionalmente non violenta", in questo caso specifico "ha assunto un significato assolutamente opposto".
Il riferimento del ministro della Giustizia è alle "note azioni intimidatorie e violente ai danni delle rappresentanze diplomatiche e degli istituti di cultura italiani all'estero".
Nella sua nota, il Guardasigilli scrive che "gli appelli del detenuto, al di là dell'assenza di un suo specifico mandato per ogni singola vicenda violenta e intimidatoria, non solo non vengono ignorati ma si sono trasformati in un'onda d'urto propagatasi sul territorio nazionale e all'estero".
Non una "persona affetta da una patologia cronica invalidante", dunque, bensì "un soggetto sano e lucido", che "si sta volontariamente procurando uno stato di salute precario per finalità ideologiche".