Dopo aver "recuperato" il gettito derivante dal taglio alle accise sui carburanti, il governo Meloni si appresta a varare un provvedimento che aumenterà gli introiti anche dal tabacco: scatta infatti domani 15 febbraio l'aumento dei prezzi sulle sigarette, con il costo per pacchetto che aumenterà fino a 20 centesimi.
Il calcolo viene effettuato partendo dal cosiddetto "importo fisso per unità di prodotto", che nel caso delle sigarette è su base quantitativa 1.000. Di conseguenza, da domani il costo sarà pari a 28 euro per 1.000 sigarette. Ma la tabella degli aumenti è già fissata anche per il prossimo biennio: nel 2024 salirà a 28,20 euro (+10 centesimi a pacchetto), nel 2025 a 28,70 euro (+15 centesimi a pacchetto).
Un extra gettito, dunque, dalle proporzioni importanti se si considerare che le tasse sul tabacco sono pari al 75%, nel caso delle sigarette, e del 35% sui beni complementari quali sigari e pipe.
La stretta del governo era già stata annunciata precedentemente e fa seguito alle dichiarazioni granitiche del ministro della Salute Orazio Schillaci di qualche settimana fa.
Sempre in quella circostanza il ministro della Sanità aveva promesso di varare norme che estendessero il divieto di fumo in alcuni luoghi o in presenza di determinate classi sociali (neonati, donne in gravidanza), nonché di abolire le sale per i fumatori nei locali e negli alberghi.
L'obiettivo è quello di rispettare il Piano Europeo contro il Cancro, promosso nel 2021, secondo cui entro il 2040 la popolazione tabagista rappresenti meno del 5%. Situazione che in Italia pare invece in controtendenza, a giudicare dal fatto che nel 2022 il numero di fumatori è aumentato per la prima volta dal 2006. I dati illustrano poi che il consumo di tabacco costituisce la causa primaria di mortalità prevenibile, nonché un'aumento dell'incidenza per 56 diverse patologie (la più gravosa è il cancro alla laringe).
Eppure, il settore del tabacco sembra vivere una nuova giovinezza con le "e-cig", ossia le sigarette elettroniche: secondo uno studio internazionale, nell'ultimo anno 17 milioni di fumatori hanno convertito il tabacco "in carne e ossa" con le miscele senza combustione. Di questi, 2 milioni sono cittadini italiani: il mercato è estremamente florido e in rapida evoluzione, con tecnologie anche complesse che rimangono nascoste agli occhi dell'opinione pubblica. Chissà dunque se la spallata del governo non intensifichi questa tendenza già massiccia.
Giusto per dare un'idea del giro d'affari del tabacco, ieri a San Marzano sul Sarno, in provincia di Salerno, la Guardia di Finanza di Nola ha sequestrato un carico da oltre quattro tonnellate e mezza di sigarette di contrabbando, per un controvalore economico di oltre 800mila euro. Due persone sono finite in manette, tuttavia sembra che il ritrovamento sia stato abbastanza casuale: durante un giro di perquisizioni, infatti, i finanzieri hanno intercettato e identificato un furgone intestato a un soggetto già schedato, che ha concluso la sua corsa in un capannone abbandonato in una vecchia zona industriale. Da qui il blitz che ha sgominato un vero deposito d'oro.