Incontro Tajani Kuleba. A margine della riunione del G7 che si è tenuto a Monaco, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato il corrispettivo ucraino Dmytro Kuleba. La posizione del governo italiano a difesa dell'Ucraina e in favore di una pace giusta non è mai cambiata" ha spiegato l’esponente del governo di centrodestra.
Il faccia a faccia si è tenuto dopo la conferenza stampa di Dmytro Kuleba: "Abbiamo iniziato qui una importante settimana. Noi stiamo combattendo per le strade ma vogliamo la pace. Non una pace a tutti i costi però. Non ai costi degli ucraini. Non più Minsk. Non più linee di contatto. Abbiamo visto che queste cose non fermano la Russia".
"Un anno fa ho incontrato persone che hanno detto non avremmo potuto resistere. Credete in noi, abbiate più fiducia in noi. E noi vinceremo. Nulla è impossibile. Ci sono molti esempi in cui paesi relativamente piccoli contro paesi più grandi. E noi non siamo piccoli se abbiamo il vostro appoggio. Non credo che questa guerra diventerà uno di quei conflitti congelati. Credo che una parte vincerà e un'altra sarà sconfitta. E credo che l'Ucraina sconfiggerà la Russia", ha sottolineato il ministro degli Esteri ucraino.
Il ministro degli Esteri ucraino si è detto certo che il Paese riceverà caccia di fabbricazione occidentale con cui respingere l’invasione russa. È soltanto questione di tempo e procedure. Ci vorrà un po’ più di tempo rispetto ai carri armati, ma alla fine avremo gli aerei da combattimento. E sono sicuro che il Regno Unito avrà un ruolo.
Il capo della diplomazia di Zelensky ha poi aggiunto: La Russia deve cambiare perché, se resta come è, impedisce di garantire la sicurezza non soltanto dell’Ucraina, ma anche per l’Europa. Quanto il proprio Paese ha compiuto in quasi un anno dall’invasione russa è impressionante. In particolare, l’ex repubblica sovietica ha ottenuto dai propri alleati occidentali sei dei sette sistemi d’arma che aveva richiesto e mancano soltanto i caccia.
Ora, ha aggiunto Kuleba, sono essenziali la rapidità e la sostenibilità degli aiuti militari per l’Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino ha, infine, affermato che il proprio Paese ha una lunga strada davanti a sé e non ha altra scelta che percorrerla, ma niente è impossibile e tutto è possibile.
Kuleba è nato nell'aprile 1981 nella città orientale ucraina di Sumy. La madre è Yevhenia Kuleba, mentre il padre, Ivan Kuleba, è un diplomatico di carriera, ex viceministro degli Esteri dell'Ucraina (2003-2004), ambasciatore dell'Ucraina in Egitto (1997-2000), in Repubblica Ceca (2004-2009), in Kazakistan (2008-2019) ed in Armenia (dal 2019).
Ha un rapporto stretto con l’Italia. Infatti, quando era bambino è stato accolto da una famiglia di Atripalda, in provincia di Avellino. Erano gli anni immediatamente successivi al disastro di Chernobyl e Kuleba è stato ospite della famiglia Ventre nell’ambito dei programmi di ospitalità dei bambini che arrivavano dai territori colpi dal disastro nucleare.
Solitamente questi gruppi di bambini venivano in estate, e in periodo di ferie c’era più tempo per dedicarsi a loro. Andammo in vacanza al mare, a Rimini e Riccione, e gli piacque moltissimo. Ma per lui tutto quello che vedeva in Italia era come un mondo nuovo, quindi lo viveva con entusiasmo. Anche i miei figli, che sono un poco più grandi, si affezionarono subito a lui, lo trattavano come il fratello più piccolo e gli dedicavano mille attenzioni. È stato davvero un bel periodo. E che sia stato anche importante lo dimostra l’affetto che ci lega tutti ancora oggi ha raccontato tempo fa Domenico Ventre, ex maresciallo dei carabinieri in congedo.
Diventò subito uno di noi. Aveva poco più di dieci anni, e restammo incantati. Parlava perfettamente in inglese, e in pochissimo tempo imparò l’italiano semplicemente guardando la tv, oltre che dialogando con noi, ovviamente. Un bambino intelligentissimo. Ventre ha descritto il ministro degli Esteri come un terzo figlio. Dima, come lo chiama l’ex militare, è rimasto sempre in contatto con la famiglia. È stato anche a Calenzago, in Piemonte, dove l’uomo si è trasferito per stare più vicino ai figli, e ha ospitato la famiglia Ventre a Kiev.
Si è laureato presso l'Istituto di Relazioni Internazionali dell'Università Nazionale Taras Shevchenko dell'Ucraina nel 2003 e ha conseguito un dottorato in Diritto Internazionale. Ha lavorato per il Ministero degli Affari Esteri dal 2003. Nel 2013 lascia il servizio civile per dirigere la Fondazione UART per la Diplomazia culturale. Nel dicembre 2017 Dmytro Kuleba è stato nominato miglior ambasciatore ucraino dell'anno 2017 dall'Istituto di politica mondiale. Nel 2020, memore della sua crescita ad Atripalda quando era ragazzino, si è prodigato per aiutare l'Italia durante l'emergenza COVID-19.