Matteo Berrettini si è raccontato apertamente di fronte a Denis Tarantello (Sinnaggagghiri). Il tennista italiano - ospite del format "Un giorno con..." - ha fatto un resumé della sua carriera svelando di aver avuto l'opportunità di volare negli Stati Uniti in passato con la possibilità di cogliere una borsa di studio sportiva e andare al college: "A 19 anni dopo il liceo avevo avuto diverse borse di studio dal college per andare a studiare negli Stati Uniti, i miei genitori spingevano perché facessi questa esperienza. Io alla fine ho deciso di rimanere in Italia per cominciare a fare le cose più seriamente visto che la federazione mi aiutava, era una scommessa ed è andata bene."
Oggi, Berrettini è uno dei tennisti più importanti del panorama internazionale e il volto della nostra nazionale. È chiaro che le diverse vittorie conquistate in giro per il mondo abbiamo contribuito a regalare anche una sicurezza economica non indifferente al romano: "Quanto guadagno? Guadagno tanto in relazione a quello che avrei pensato. Inizialmente il mio obiettivo era quello di poter vivere col tennis, sicuramente non quello di fare la storia del tennis italiano. Più cresci e più riesci ad avere un team più ampio con figure come l’osteopata, il fisioterapista, il mental coach. Il tennis è uno sport molto complicato proprio perché ti devi pagare tutto da solo: aerei, alberghi e staff."
Infine, il classe 1996 ha parlato in questa maniera: "Non è semplice questo mondo: in un anno si prendono anche 50 aerei, si va in tre continenti diversi in un mese e mezzo, temperature diverse, climi diversi. In pratica vivi più in una camera di hotel che in casa. Quando ho cominciato a ottenere i primi risultati dormivo peggio, avevo delle afte in bocca che erano legate allo stress: sono dovuto andare da un medico a farmi vedere. Devi gestire e convivere con le pressioni e per me è successo tutto velocemente, non ero abituato.