Lavoro: la Cisl vuole provare ad introdurre la settimana corta in Italia. Dopo il modello del Regno Unito, dove la settimana da 4 giorni lavorativi è stata sperimentata in 61 aziende con "interessanti risultati" sia per i lavoratori che per le stesse compagnie, secondo l'associazione sindacale deve aprirsi anche in Italia "un confronto tra parti sociali nella stessa direzione".
Ne è convinto Roberto Benaglia, segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl, secondo il quale "è tempo di regolare il lavoro soprattutto nel settore manifatturiero in modo più sostenibile, libero e produttivo".
Già durante il proprio congresso dello scorso anno a Torino, incentrato sulla definizione di "lavoro giusto", la Fim Cisl aveva proposto di negoziare, soprattutto a livello aziendale, una forma di lavoro fatta di 4 parti di attività piena e 1/5 di riduzione d'orario da dedicare ad altri scopi come la formazione o ai carichi di cura.
Va detto che in alcune aziende italiane, come Banca Intesa, la sperimentazione della settimana corta è già partita. Alcune realtà hanno agito proprio su ispirazione del modello inglese, considerato virtuoso in termini di produttività e benessere per il personale.
Terminato il periodo di prova, 56 delle 61 aziende hanno deciso di continuare a lavorare su 4 giorni invece dei tradizionali 5 a settimana. Secondo i dati del Boston College, che ha analizzato la sperimentazione, il 39% dei dipendenti ha dichiarato di essersi sentito meno stressato e di aver usufruito di meno giorni di malattia rispetto al passato.