Stuprata, umiliata e costretta dal suo uomo a vivere in un box, nutrendosi soltanto con un misero pasto al giorno, senza acqua né servizi igienici: ha dell'incredibile l'ultimo episodio di violenza sulle donne avvenuto nel quartiere Anagnina di Roma, nella zona sud-est della Capitale.
Protagonista un 27enne, mentre la vittima è una ragazza di soli 20 anni, rimasta oppressa dal suo carceriere per diversi mesi tra il 2018 e il 2020. Il giovane è stato condannato ieri, martedì 21 febbraio, ad un periodo di oltre 12 anni e mezzo di reclusione dalla Corte d'Assise.
La giovane vittima era costretta dal suo aguzzino a vivere costantemente sotto la sua stretta sorveglianza. Durante quello che si è rivelato un vero e proprio regime carcerario, i due si erano trasferiti dal box in questione in un appartamento preso in affitto. Ma la situazione non era cambiata, tra botte e soprusi.
L'unico momento in cui la 20enne poteva uscire di casa era per recarsi a lavoro: i soldi guadagnati facendo la cameriera in un bar sarebbero poi serviti al 27enne per videogiochi, scommesse e gioco d'azzardo. A nulla erano servite le lacrime della giovane, che veniva costantemente picchiata e minacciata per impedirle di parlare con qualcuno della sua situazione.
Un vero e proprio inferno, dal quale la donna è riuscita ad uscire soltanto ad ottobre del 2020, quando ha trovato il coraggio di fuggire e chiedere aiuto. Decisivo l'intervento dell'associazione Differenza Donna, attiva a Roma sin dal 1989 con l'obiettivo di far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza di genere. La 20enne ha potuto finalmente riacquistare la sua libertà e, con il suo vessatore in carcere, potrà condurre una vita normale. Lui dovrà rispondere delle accuse di sequestro, violenza e lesioni.
Leggi anche: Rider investito a Roma, il ragazzo è gravissimo