Dopo il pestaggio liceo Firenze degli scorsi giorni, la lettera aperta di Annalisa Savino - preside dell'istituto scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze - ha fatto il giro del web, con centinaia di condivisioni sui social, compresa quella del sindaco di Firenze Dario Nardella. La lettera è arrivata dopo le violenze avvenute davanti al liceo Michelangiolo quando, sabato scorso, due studenti del Collettivo sono stati colpiti da sei ragazzi appartenenti all’organizzazione di estrema destra Azione studentesca. La preside è tornata a parlare durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Annalisa spiega che la lettera voleva essere un un messaggio agli studenti affinché non fossero indifferenti a quanto accaduto a Firenze davanti al Liceo Michelangiolo. E aggiunge:
In merito alla contrapposizione politica di oggi, che sembrerebbe essere la stessa degli anni Settanta, afferma:
Alla domanda se fosse delusa dai toni della manifestazione di martedì sera, Annalisa risponde:
Per quanto riguarda il ruolo della scuola nell’educazione dei ragazzi, la preside spiega:
Tuttavia, secondo Annalisa anche in famiglia si può fare tanto, parlando di più di quello che accade. E conclude:
A stretto giro sono arrivate le dichiarazioni del ministro Valditara, il quale - ai microfoni di Mattino 5 - ha commentato il gesto della preside: "È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure."
Quindi, la chiosa finale: "Di queste lettere non so che farmene, sono lettere ridicole, pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo. Trovo ci sia sempre più un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione talvolta della realtà. Chiedo ai partiti dell'opposizone maggiore responsabilità. E intanto mi aspetto solidarietà anche dalla preside che ha scritto la missiva."