Ultimi aggiornamenti sul caso Cospito: oggi, venerdì 24 febbraio, la Cassazione è chiamata a prendere una decisione sul ricorso presentato dalla difesa dell’anarchico. In sciopero della fame da ormai 4 mesi, Alfredo Cospito è dimagrito di oltre 45 chili: per questo la Cassazione potrebbe decidere di annullare il provvedimento del 41 bis. In alternativa potrebbe annullare con rinvio, passando la palla al Tribunale della Sorveglianza per nuove valutazioni, o ancora respingere il ricorso.
Lo scorso 9 febbraio il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva confermato il regime di carcere duro per l’anarchico, di fatto respingendo l’istanza della difesa. Saranno i giudici supremi ad avere l’ultima parola: la data della camera di consiglio è stata anticipata proprio in considerazione delle condizioni di salute dell’anarchico.
In vista della camera di consiglio in Cassazione, il procuratore generale Pietro Gaeta ha chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma, che a dicembre scorso aveva confermato il 41 bis per l’anarchico.
Emerge nella motivazione dell’ordinanza impugnata "una carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento con l'associazione, che lascia sopravvivere la stigmatizzazione difensiva secondo cui la condizione interclusiva speciale fosse giustificata solo dalla necessità di contenimento dell'estremismo ideologico".
Nei confronti di Cospito è stato disposto il 41 bis per quattro anni: l’anarchico ha iniziato il suo sciopero della fame proprio in protesta al regime di carcere duro. A tutela delle sue condizioni di salute, è stato trasferito prima dal carcere di Sassari a quello di Opera, dotato di un padiglione Sai (servizio di assistenza sanitaria intensiva), e poi all’ospedale San Paolo, che ha un reparto per i detenuti in carcere.
Proprio in attesa della decisione della Suprema Corte, Cospito ha ripreso da alcuni giorni ad assumere integratori.