Una donna come nuovo presidente della Cassazione: il magistrato Margherita Cassano è la prima nominata dal Csm ai vertici della Suprema Corte. Andrà a rivestire la più alta carica nella magistratura.
Nominata all'unanimità dal plenum del Csm, in passato Cassano è stata presidente della Corte d'appello di Firenze, mentre attualmente era vice del presidente uscente della Suprema Corte, Pietro Curzio.
Di origini lucane ma fiorentina di nascita, la nuova presidente della Cassazione ha 67 anni. Suo padre Pietro, anch'egli magistrato, fu giudice in diversi processi negli anni di piombo. Lei stessa è entrata giovanissima nell'ordine giudiziario, a soli 25 anni: il suo primo incarico alla procura di Firenze risale al 1981. Dopo una lunga carriera in cui si è occupata, tra le altre cose, di omicidi, sequestri di persona, infortuni sul lavoro, reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione e reati contro la libertà sessuale, Cassano è stata eletta prima al Csm e poi alla Cassazione, fino a diventare presidente aggiunto della Cassazione nel 2020 e a raggiungere i vertici della Suprema Corte nel giro di tre anni.
In un parere reso al Csm, il Consiglio giudiziario l'ha descritta come degna di nota per "attaccamento al servizio, abilità nella conduzione delle istruttorie, quantità e qualità dei provvedimenti redatti e degli affari trattati".
Al plenum del Csm, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato la nomina della dottoressa Cassano come presidente della Cassazione.
Nel suo saluto al presidente uscente Pietro Curzio, le cui azioni sono sempre caratterizzate "da rigore nelle valutazioni" in funzione del "reciproco rispetto dei ruoli e della distinzione delle funzioni tra i poteri dello stato", Mattarella ha voluto ribadire "l'eccezionale profilo professionale di Margherita Cassano".
Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha voluto congratularsi per la nomina di Margherita Cassano, definita "il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l'ingresso delle prime donne in magistratura".
Gli fa eco la ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati, delegata alle Riforme del governo Meloni, che ha parlato di una "giornata storica" per la magistratura italiana e per il Paese. Secondo Casellati, con la sua nomina Cassano "infrange un altro tabù".