Dopo lunghe ricerche, i carabinieri hanno tratto in arresto Rosalia Messina Denaro: la sorella dell'ex latitante di cosa nostra è accusata di associazione mafiosa. Il blitz portato a termine dalle forze dell'ordine e coordinato dalla Procura di Palermo ha permesso di identificare quella che gli inquirenti considerano una delle menti della trentennale fuga dalla giustizia di Matteo Messina Denaro.
Secondo chi indaga, infatti, Rosalia Messina Denaro avrebbe favorito per anni la latitanza del fratello, gestendo anche la "cassa" del clan e occupandosi della rete di trasmissione dei "pizzini". Attraverso le indicazioni dell'arrestata, infatti, Matteo Messina Denaro sarebbe stato in grado di mantenere contatti costanti con i suoi uomini.
L'operazione che ha portato all'arresto di Rosalia Messina Denaro è stata condotta dall'azione sinergica del Ros, dei carabinieri del Comando provinciale di Trapani e dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia. Sono ancora in corso decine di perquisizioni nella zona di Trapani e provincia. La misura cautelare nei confronti della sorella del boss è stata disposta dal Giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto.
L'arresto della sorella del capomafia rientra nella maxi indagine che ha portato, dopo l'arresto di Messina Denaro, ad assicurare alla giustizia l'autista Giovanni Luppino, il favoreggiatore Andrea Bonafede, il medico di Campobello di Mazara Alfonso Tumbarello e un secondo Andrea Bonafede, cugino del precedente e "postino" di fiducia del boss.
Sarebbe stato proprio un appunto scritto da Rosalia Messina Denaro a costituire una prova decisiva nell'individuazione e nella cattura del superlatitante della mafia. Lo rivelano gli ultimi aggiornamenti dei carabinieri, intervenuti a dicembre scorso per piazzare delle cimici nell'abitazione della donna.
L'appunto, nascosto nell'intercapedine di una sedia, sarebbe stato scoperto il 6 dicembre 2022: fotografato e rimesso a posto per non destare sospetti, è stato poi analizzato dagli inquirenti. Il messaggio recava un rudimentale diario clinico di un malato di cancro. Dalle indagini, però, era risultato che nessun familiare di Rosalia soffrisse di patologie oncologiche: da qui il sospetto che potesse trattarsi proprio del superlatitante. Una vera e propria scintilla che ha dato origine ad una serie di pedinamenti, indagini ed accertamenti, anche attraverso le banche dati del Ministero della Salute e dei servizi sanitari nazionali. Finché non è stato identificato un uomo di età compatibile con quella del latitante, sottopostosi agli stessi interventi chirurgici indicati nell'appunto.
Meglio nota come "Rosetta", Rosalia Messina Denaro è la maggiore delle quattro sorelle di Matteo, nonché madre di Lorenza Guttadauro, legale che assiste il capomafia dal giorno del suo arresto. Il marito di Rosalia, Filippo Guttadauro, si trova in carcere dopo aver scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora dietro le sbarre. Il secondo figlio della donna, Francesco, sarebbe il nipote prediletto del boss trapanese: sta scontando una condanna a 16 anni, sempre per associazione mafiosa.
Rosalia Messina Denaro è l'ennesimo membro del clan a finire in manette: il primo fu don Ciccio, poi Salvatore, Patrizia col marito Vincenzo Panicola, Rosario Allegra, marito di Giovanna morto in cella e Gaspare Como, marito di Bice.