Turismo allarme lavoratori: sempre meno persone disponibili a lavorare durante le feste e i ponti. Sebbene per il 2023 sia previsto un boom del turismo per quanto riguarda le nostre città, con in testa la Capitale che vedrà un incremento notevole di turisti da tutto il mondo, c'è un problema all'orizzonte da risolvere, ovvero la reperibilità di persone disposte a lavorare durante le feste, soprattutto in vista delle vacanze pasquali.
Turismo allarme lavoratori, secondo le recenti stime di Confesercenti dopo la marcata ripresa dello scorso anno, anche il 2023 prevede un aumento dei flussi di turisti, dall'Italia e dall'estero: la notevole crescita del settore, però si va a scontrare sempre di più con le difficoltà di reperimento del personale e, durante i "Ponti", periodi di picco della domanda, è possibile stimare oltre 50mila lavoratori "mancanti" nelle imprese dedicate. Un problema annoso che molti titolari di aziende ultimamente stanno riscontrando dando la "colpa" spesse volte anche al reddito di cittadinanza poiché secondo alcuni di loro, molti giovani ormai preferirebbero percepire il reddito stando a casa anziché iniziare a fare gavetta. I numeri dei lavoratori mancanti sono ingenti: si prevede infatti un fabbisogno di circa 210mila addetti nelle imprese turistiche per questo anno in corso anche se i lavoratori del settore stentano a trovarsi: complessivamente, in media le imprese segnalano difficoltà di reperimento delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati. Una percentuale che sale addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del turismo. Le professioni più difficili da reperire sono in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie.
A venire in aiuto alla categoria di lavoratori ci prova il Ministro del turismo Daniela Santanchè che recentemente ha dichiarato: