Una donna di origini pachistane è stata uccisa questa mattina a martellate dal figlio a Pinerolo, in provincia di Torino. L’omicidio è avvenuto all’interno dell’abitazione in cui i due vivevano, in via Sommelier nel centro storico del paese. La donna è stata soccorsa dagli operatori del 118 che l’hanno trasportata con urgenza all’ospedale cittadino, tuttavia non è sopravvissuta a causa delle condizioni critiche legate alle ferite.
La vittima è stata successivamente identificata come Rubina Kousar, 45 anni, mentre il responsabile del delitto è il figlio 23enne, Imran Ahmad. L’episodio è accaduto intorno alle 10.30, a dare l’allarme il marito che si è accorto dell’accaduto una volta rincasato.
La donna era gravemente ferita alla testa, con degli evidenti ematomi alla nuca e sulla fronte dovuti alle martellate subite, ma è morta poco dopo l'aggressione. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, il giovane, di origini pachistane come la madre, sarebbe già stato fermato a Pinerolo dai Carabinieri della compagnia locale mentre teneva ancora in mano l’arma del delitto, un grosso e pesante martello da lavoro.
Il ragazzo si trova ora in caserma in attesa dell’interrogatorio preliminare (ma potrebbe rifiutarsi di parlare), mentre il padre è stato già ascoltato dagli inquirenti, tuttavia, a causa delle difficoltà linguistiche, non sarebbe riuscito a spiegare dettagliatamente la situazione, visibilmente sotto choc per quanto accaduto.
Rimane da capire il movente che abbia scatenato così tanta rabbia nei confronti della madre.
Spostandoci nel capoluogo la Digos ha identificato e denunciato 47 persone responsabili dei danni e degli imbrattamenti che hanno devastato la città sabato, durante il corteo di solidarietà degli anarchici ad Alfredo Cospito.
Molti di loro vengono da altre parti d'Italia senza distinzione: Perugia, Vicenza, Roma, Pisa, Milano, Monza e Brianza, Varese, Modena, Trieste, Trento, Treviso, Gorizia. Sequestrato materiale esplosivo, caschi, maschere antigas, martelli, piedi di porco, bombe carte, bastoni, fumogeni, coltelli, petardi, scudi. Altre 16 persone sono invece state denunciate per porto di oggetti atti a offendere e resistenza a pubblico ufficiale. Quattro anarchici sono stati denunciati soltanto per resistenza a pubblico ufficiale. Il questore di Torino ha anche emesso 28 fogli di via obbligatori con divieto di ritorno nel comune di Torino, per un periodo variabile da 1 a 3 anni.