12 Mar, 2023 - 22:20

Omicidio Pasolini, nuove indagini: delitto politico?

Omicidio Pasolini, nuove indagini: delitto politico?

Omicidio Pasolini, nuove indagini. Pasolini in quel periodo stava lavorando a un romanzo inchiesta su problematiche connesse con gli interessi nell’ambito petrolchimico italiano, quindi l’idea che possa aver toccato qualche nervo scoperto da causare una reazione estrema è tra le ipotesi che meritano di essere tutt’ora rivisitate e riprese in considerazione. Speriamo che questi sviluppi che si stanno registrando in questi giorni consentano di percorre questo scenario come finora non era mai stato fatto. La reazione della Commissione di questi giorni ha messo in evidenza che la verità giudiziaria su Pasolini è stata in qualche modo confutata dal lavoro del giornalismo di inchiesta, così il prof. Luca Marrone, criminologo alla Lumsa, intervenuto durante la trasmissione Crimini e criminologia condotta da Fabio Camillacci su Cusano Italia Tv.

La tragica morte di PPP su Cusano Italia Tv

Nell’ultima puntata di Crimini e criminologia, in onda il 12 marzo, Fabio Camillacci ha fatto un focus sugli ultimi sviluppi dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Il criminologo Luca Marrone ha analizzato gli aspetti che avallano l’ipotesi del delitto politico.

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Che si potesse trattare di un delitto politico è una possibilità che si è prospettata già da tempo. È uno scenario che accompagna la vicenda da tempo. Indubbiamente fin dall’epoca del fatto ciò che è emerso è stata una sorte di difficoltà di adattare la verità processuale con le risultanze dell’analisi della scena del crimine. Sulla possibilità che Pelosi fosse da solo la notte del delitto e sugli scenari a cui ricondurre il delitto stesso. Fin da l’inizio si è registrato una presenza di criticità nella ricostruzione dei fatti.

Omicidio Pasolini, chiesta la riapertura delle indagini

Tre tracce di Dna. Tre ‘fotografie’ di persone. Un atto, depositato in procura a Roma, la mattina del 3 marzo e la speranza che le indagini sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini siano riaperte.

Nell’istanza, redatta dall’avvocato Stefano Maccioni, a nome del regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti, si chiede di accertare a chi appartengano quei tre residui di materiale genetico individuati dai carabinieri del Ris nel 2010 sulla scena del crimine.

"Quella notte all'Idroscalo di Ostia, Pino Pelosi non era solo. Dopo quasi cinquant'anni, è ancora possibile arrivare ad una verità giudiziaria", ha dichiarato il legale.

A supporto della tesi con la quale si chiedono nuovi accertamenti sulla morte dell’intellettuale bolognese, le dichiarazioni in Commissione Antimafia di Maurizio Abbatino, Er Crispino, ex boss della romana Banda della Magliana. La sera del il 2 novembre 1975, Pasolini si recò all'Idroscalo di Ostia non per consumare un rapporto sessuale occasionale con Pelosi (l'unico condannato in via definitiva) con il quale lo scrittore aveva una relazione, ma per riottenere le pellicole originali del film 'Salò, le 120 giornate di Sodoma' "che gli erano state sottratte e a cui teneva tantissimo", sostiene Abbatino.

Sono centinaia le pagine che compongono l’istanza al vaglio dei procuratori della Repubblica. Ci sono tutte le attività svolte finora: indagini, memorie e nuovi elementi. Tante tessere a disposizione dei magistrati e l’auspicio che questo nuovo tassello sul violento assassinio di Ostia sia finalmente quello risolutivo.

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Aurora Vena
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