Un tentativo di truccare l'ultimo concorso per diventare magistrati ordinari è stato sventato dal Tribunale di Roma. L'indagine è stata condotta dal procuratore Francesco Lo Voi per conto di Piazzale Clodio, divenuta pubblica "in quanto non più coperta dal segreto investigativo" come afferma il pm stesso.
L'episodio risale al mese di febbraio ed è stato narrato dal rappresentante dell'accusa (nonché capo dei pm capitolini) nel corso di un convegno che si è tenuto presso la Corte dei Conti. Sotto la lente di ingrandimento finisce una delle prove scritte, in cui è stato accertato un chiaro tentativo di alterare la regolarità della selezione. In sostanza, un foglio classificato con un segno identificativo avrebbe dovuto fungere da password per uno dei commissari del concorso, alleato del candidato in questione.
Sia il professore che il candidato sono ora indagati dalla Procura di Roma, il cui grado di giudizio primario è già stato espresso.
A tradire il sodalizio segreto è stato un messaggio inviato alla persona sbagliata, vale a dire a un altro commissario della magistratura estraneo al tacito accordo. Così è dunque venuto a galla l'illecito che ha rivelato il fatto che il concorso per magistrati fosse truccato, con il timore che a "barare" fosse più di un candidato.
Un errore banale che ha causato forti sospetti la cui natura poteva essere una e una soltanto. Il commissario di esame, suo malgrado coinvolto nella vicenda, ha denunciato quanto avvenuto e nel giro di pochi giorni: i protagonisti in combutta sono stati rapidamente identificati e accusati, avviando un procedimento penale. "Abbiamo cercato i profili penali e se non avessimo avuto il reato di tentato abuso d'ufficio un fatto come questo che a me appare grave, non avremmo potuto fare assolutamente nulla", commenta Lo Voi.
Per entrambi è scattato il giudizio immediato da parte dei pm della Capitale che consente di portare il procedimento davanti al tribunale saltando l'udienza preliminare. A proposito del reato di abuso di ufficio, Lo Voi ha elencato anche i dati relativi ai casi segnalati: a Roma nel 2019 sono stati 29 i casi contestati, 16 casi nel 2020, 9 casi nel 2021 e 10 casi nel 2022.