15 Mar, 2023 - 18:58

Question time, confronto tra Meloni e Schlein. Il Premier: "Il salario minimo non è una soluzione". La segretaria Pd: "Insensibili" [VIDEO]

Question time, confronto tra Meloni e Schlein. Il Premier: "Il salario minimo non è una soluzione". La segretaria Pd: "Insensibili" [VIDEO]

Confronto Meloni Schlein in Parlamento, scintille, battute, risposte e contro-risposte. Di solito si sono sempre beccate a distanza, ma oggi per la prima volta in assoluto le due donne più importanti d'Italia, almeno riconosciute come tali, si sono trovate una davanti l'altra e non si sono risparmiate.

Accalorata e di slancio la segretaria del Pd, seria e risoluta il presidente del Consiglio che ha risposto punto su punto a tutti, non solo alla Schlein. Ai nostri microfoni, il deputato dem, Matteo Orfini, commenta la giornata e rimarca la linea politica tracciata dalla segretaria durante il suo intervento in Aula.

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Confronto Meloni Schlein. Botta e risposta

Nell’Aula della Camera, le due rispettive leader si sono affrontate in un faccia a faccia inedito e ravvicinato nel vero senso della parola. La deputata Dem si rivolge al presidente del Consiglio sul salario minimo, un argomento su cui la segretaria del Pd batte parecchio.

L'attacco della deputata Dem è frontale: "Lei qualche tempo fa ha definito il salario minimo uno specchietto per le allodole. Vada a dirlo a chi ha uno stipendio da fame. Mi stupisce che non vediate il nesso tra la denatalità e la condizione precaria delle donne. Perché non approviamo subito salario minimo e congedo paritario di almeno tre mesi? Aiuterebbe anche il lavoro delle donne, noi ci siamo. Siete degli insensibili e incapaci". Un attacco durissimo.

Meloni non si fa pregare e replica punto su punto sul salario minimo: "Chi ha governato fino ad ora ha reso più poveri i lavoratori italiani – spiega il Premier -. Questo governo deve fare quello che può per invertire la rotta. Abbiamo dato segnali in questo senso, dei primi passi verso l’obiettivo. Però, per raggiungerlo, in un contesto come quello italiano caratterizzato da una alta copertura della contrattazione collettiva e da molto lavoro irregolare, il governo non è convinto che il salario minimo sia la soluzione. Su questa materia, non ho un approccio ideologico".

Il presidente del Consiglio non si ferma e va avanti con la stessa forza e dinamicità: "Ma il salario minimo rischia di fare un favore alle grandi concentrazioni economiche per rivedere a ribasso i diritti dei lavoratori. Io credo sia più efficace estendere la contrattazione collettiva a quei lavoratori per cui oggi non è prevista. Sui congedi parentali, dando un segnale di apertura, sono sempre disponibile a confrontarmi"

Magi (+Europa): Salvare migranti non è una priorità del governo Meloni.

Riccardo Magi (PiùEuropa) ha presentato un’interrogazione sui migranti, sulle morti al largo della Libia ma la risposta della presidente del Consiglio non è stata soddisfacente.

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La presidente Meloni continua a ribaltare i ruoli, anziché rispondere alle domande, le pone. Tra l’altro accusando di fare delle calunnie nei confronti dei corpi militari e dei membri della Guardia Costiera, cosa che non abbiamo mai fatto. Anzi riconosciamo la capacità di agire e il lavoro straordinario fatto in questi anni. Proprio per questo chiediamo come mai ci siano casi in cui di fatto si lasciano le persone morire in mare. È accaduto a Cutro, è accaduto in acque internazionali di fronte la Libia. La priorità del salvataggio in mare non è più una priorità, su questo non c’è stata risposta.

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Nel caso dell’evento di domenica scorsa, in cui sono morte 30 persone in acque internazionali di fronte la Libia, per 30 ore tutti sapevano che c’era quel rischio di naufragio, con persone alla deriva, e nessuno è intervenuto. Lo sapeva la Guardia Costiera libica, lo sapeva la Guardia Costiera italiana, c’erano diverse navi lì ma nessuno è intervenuto. Nessuno si assume la responsabilità di farlo e si dice che lì c’è una Sar Libica e dovrebbero farlo loro. Ma la Sar libica, bisogna dirlo, è una finzione, è una farsa. Non sono in grado di fare salvataggi nonostante le decine milioni di euro e le imbarcazioni che li abbiamo regalato. 

Patuanelli (M5S): Meloni sulla transizione ecologica dice banalità

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo al question time alla Camera di Fdi sulla normativa europea sulle auto a benzina e diesel, ha detto che la transizione ecologica potrebbe produrre disoccupazione. Una banalità secondo il senatore del Movimento Cinque Stelle, Stefano Patuanelli.

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Giorgia Meloni ha detto delle banalità, in particolare sulla transizione ecologica. Premettere ‘sono convinta che la transizione ecologica vada bene ma…’. significa che non sei d’accordo con la transizione ma sul business as usual, ciò non fare assolutamente niente per ciò che serve a questo Paese. Sul tema dei migranti è stata evasiva ed elusiva. Come primo question time, sul salario minimo, sui mutui, non ha dato risposte. Dovevano essere pronti ma in realtà sono incapaci di fare quello che dovevano fare.

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Rampelli (Fdi): Su migranti necessario abbassare i toni

Il tema migranti è stato al centro del question time di oggi e del dibattito di questi giorni. Secondo il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (Fdi), i ragionamenti dell’opposizione sul tema sono vergognosi.

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Non si capisce perché le cose che con il governo Meloni, che sono esattamente le stesse che accadevano con i governi Letta, Renzi, Gentiloni e Conte, adesso siano al centro dell’attenzione mondiale. Addirittura immaginando, senza avere però il coraggio di dirlo, che qualcuno abbia indotto la Guardia Costiera a omettere il soccorso. Siamo al paradosso, sono ragionamenti surreali, inaccettabili. Direi vergognosi. Bisogna abbassare i toni e cercare di collaborare tutti. Come dice anche la sinistra, è un’emergenza planetaria. Andrebbe dunque affrontata in maniera unitaria da tutto il Parlamento. In Africa ci sono un miliardo e 216 milioni di persone. se noi facessimo, come propone la sinistra, i corridoi umanitari e quindi la liberalizzazione dell’accoglienza, avremmo già domani 20 milioni di persone sulle coste italiane.

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Quando le partenze sono diminuite, sono diminuiti i decessi. Quindi se uno tiene alla vita delle famiglie, delle persone, dei bambini, dovrebbe fare di tutto per contenere le partenze. Non aggredire chi cerca di contenerle. Bisognerebbe tutti collaborare per contenere le partenze illegali, concentrandosi sulle partenze legali. Quindi regolarizzare i flussi.

Ruffino (Azione): Mes importantissimo per sbloccare le liste d’attesa

Giorgia Meloni ha detto che il Mes non sarà mai ratificato fin quando ci sarà lei alla guida del governo. La deputata di Azione, Daniela Ruffino, prima di entrare in aula, ha spiegato perché per il Terso Polo quei fondi europei sono importantissimi per la nostra Sanità.

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È importante il pensiero di Giorgia Meloni perché spesso dalla maggioranza traspare un pensiero confuso sui vari provvedimenti. Ne è dimostrazione l’Aula di questa mattina, si parlava di giustizia, di Qatargate ma ci sono stati degli stop e go. Il Mes sanitario è importantissimo. Abbiamo presentato il nostro piano sulla sanità, sull’abbattimento delle liste d’attesa. Riteniamo che questi fondi siano importantissimi. Le liste d’attesa di allungano ogni giorno, a Giorgia Meloni basta andare un mattino all’ingresso di un ospedale per rendersi conto della realtà.

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Aurora Vena
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