I’m back, Donald Trump è ufficialmente tornato su Facebook dopo essere stato sottoposto al ban dal social network di Meta in seguito rivolta in Campidoglio avvenuta nel gennaio 2021 (e per cui l’ex presidente è ancora sotto processo).
Oltre alla didascalia scritta in caratteri maiuscoli, il post di rientro includeva anche un vecchio video del leader Repubblicano durante un comizio in cui diceva: "Scusate l'attesa, affari complicati".
Lo stesso video è stato postato contemporaneamente su YouTube, che venerdì ha annunciato di avergli dato il bentornato (insieme ai 2,7 milioni di iscritti). Ora il miliardario dispone di tutti gli strumenti comunicativi per impostare la corsa alla campagna per le Presidenziali 2024.
La notizia del ritorno di Trump su Facebook e YouTube giunge infatti in concomitanza con l'annuncio del primo comizio della sua campagna per la candidatura a Presidente degli Stati Uniti nel 2024. Per la precisione, l’ex capo della Casa Bianca sarà in Texas il prossimo 25 marzo dove lancerà ufficialmente l’assalto alla poltrona del GOP (il partito Repubblicano americano) al rivale Ron DeSantis.
Gli account Facebook e Instagram di Trump erano stati ripristinati a febbraio da Meta, dunque il ritorno del tycoon si è fatto attendere qualche settimana. Nick Clegg, vicepresidente di Meta, aveva scritto annunciando l’abolizione del ban che il pubblico dovrebbe essere in grado di ascoltare tutto ciò che dicono i propri politici: il buono, il brutto e il cattivo.
Trump era stato bandito anche da Twitter in seguito alle rivolte in Campidoglio, ma il suo account è stato il primo a essere ripristinato nel novembre dello scorso anno, dopo l'acquisizione del cinguettio da parte di Elon Musk. Tuttavia, nonostante il miliardario sudafricano abbia più volte invitato il collega a tornare (Vox Populi, Vox Dei), Trump ha dichiarato che la sua preferenza per le comunicazioni brevi rimarrà Truth, il social da lui fondato proprio a seguito del ban. Nel frattempo, ironia della sorte, lo stesso Musk ha superato per popolarità e follower lo stesso Trump, fermo a una platea di 80 milioni di seguaci.