In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, l’Istituto Nazionale di Statistica Italiano ha rivelato che metà di essa viene dispersa durante la distribuzione. Tale studio Istat mostrerebbe quindi un fenomeno preoccupante che va ad aggiungersi all’allarme siccità che l’Italia sta affrontando in questo periodo.
La quantità di acqua dispersa in rete, si legge in una nota, continua a rappresentare un volume cospicuo, quantificabile in 157 litri al giorno per abitante. Stimando un consumo pro capite pari alla media nazionale, il volume di acqua disperso nel 2020 soddisferebbe le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno.
A causa delle dispersioni in distribuzione, agli utenti finali sono erogati complessivamente 4,7 miliardi di metri cubi di acqua per usi autorizzati (215 litri per abitante al giorno), comprendenti sia i volumi fatturati agli utenti finali sia quelli forniti a uso gratuito. Complessivamente, nel 2020, il volume erogato è il 51% del volume prelevato, ovvero poco più della metà.
Stando alle statistiche sull'acqua 2020-2022, le perdite idriche maggiori si rilevano nelle aree del Centro e del Mezzogiorno. In nove regioni le perdite idriche totali in distribuzione sono superiori al 45%, con i valori più alti in Basilicata (62,1%), Abruzzo (59,8%), Sicilia (52,5%) e Sardegna (51,3%).
Di contro, tutte le regioni del Nord hanno un livello di perdite inferiore a quello nazionale, ad eccezione del Veneto (43,2%); il Friuli-Venezia Giulia, con il 42%, è in linea con il dato nazionale. In Valle d'Aosta si registra il valore minimo (23,9%), seppur in aumento di circa due punti percentuali rispetto al 2018.
Secondo Paolo Romano, presidente della Smat, (Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.) quest’estate potrebbe essere peggiore dell’anno precedente. E lancia l’allarme:
Sul tema degli invasi si è espressa la presidente dell'Ato3 torinese, Loredana Devietti Goggia:
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, sulla possibilità di dissalare l’acqua del mare, ha dichiarato: