Non accenna a placarsi l'emergenza siccità in Italia, in quello che si sta confermando come l'anno più caldo di sempre per il nostro Paese. In tutto lo Stivale le temperature sono più alte di 0,76°C rispetto alla media: ancor peggiore la situazione focalizzandosi sul Nord Italia, dove si registra +1,44°C. Ne consegue che pioggia e neve diminuiscono sempre di più: già nel 2022 era stato registrato il 30% di precipitazioni in meno rispetto all'anno precedente.
In ginocchio per questo fenomeno c'è soprattutto l'agricoltura: a dare ancora una volta l'allarme è la Coldiretti, che cita l'esempio della Pianura Padana, ormai in ginocchio per via della siccità. Secondo i dati Coldiretti, in Europa il 59% dell'acqua dolce disponibile viene impiegata per l'agricoltura: proprio l'Italia è il secondo Paese europeo per acqua utilizzata nelle proprie coltivazioni. Le temperature elevate, poi, non fanno altro che essiccare i terreni, che di conseguenza richiedono sempre più acqua, in un circolo vizioso che sembra non avere fine.
Tre milioni e mezzo di italiani rischiano di dover rinunciare presto all'acqua nelle loro abitazioni: il 15% della popolazione vive ormai in zone considerate ad estremo rischio siccità. Lo conferma anche il meteorologo Andrea Giuliacci, che intervistato da TgCom24 parla di un 2023 "ancora nel segno della siccità".
Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte ottimizzando le risorse idriche, per dare un'accelerata ormai sempre più necessaria alla lotta ai cambiamenti climatici.
Gli stessi cambiamenti climatici "richiedono interventi strutturali oggetto della cabina di regia del governo". È quanto sostiene la Coldiretti, che in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua del 22 marzo 2023 snocciola alcuni dati relativi al nostro Paese.
L'associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana sottolinea come dalla disponibilità idrica dipenda la produzione "degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ed i salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello".
Nella corsa ai ripari, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini propone una soluzione alternativa.