La Lazio diventa una belva e va all'attacco di "Belve". Il gioco di parole viene facile per analizzare questo caso mediatico, un precedente che già aveva qualche settimana con "Stasera c'è Cattelan" e che torna adesso, prepotentemente, con "Belve", il programma condotto da Francesca Fagnani. La compagine biancoceleste è stata al centro di alcune dichiarazioni rilasciate da Claudio Amendola nel corso della sua intervista. In una risposta Amendola, scherzando, diceva che a suo figlio in passato i giocattoli "gli erano stati rubati dai laziali". L'attore, tuttavia, ha coinvolto la Società Sportiva Lazio in frase meno scherzose. Su tutte queste frasi la Lazio ha risposto così sul suo profilo Twitter:
Mentre si parlava delle sue pellicole la stessa Fagnani interpella Amendola in merito al film del 2003 'Caterina va in città', in cui l'attore aveva interpretato il ruolo di un fascista e tifoso della Lazio. L'attore, davanti alla questione, ha colto la palla al balzo per sottolineare il modo in cui si è calato nella parte: "perché li conosco. Ho pensato a fa' uno stronzo", aggiungendo poi: "Non per il laziale ovviamente". Una risposta che non è stata gradita dalla Lazio che ha così replicato al programma "Belve".
Non solo "Belve" nell'occhio del ciclone per quanto riguarda la Lazio. Qualche giorno fa, nel corso di "Stasera c'è Cattelan", il comico Stefano Rapone era finito sotto accusa per una frase di un suo monologo sui cori da stadio "politicamente corretti": La frase incriminata "La mamma del laziale è una sex worker" è finita nell'occhio del ciclone da parte dei social dei tifosi della Lazio. La rabbia si è scatenata su Internet, con lo stesso Cattelan che a pochi secondi dalla battuta si è dissociato dal tema.
La risposta da parte dei tifosi della Lazio al tweet della società è stata di unione e coesione. Arrivano tanti commenti di sostenitori biancocelesti proprio sotto al tweet: "Orgoglioso di questi fratelli... e di chi ha scritto questo tweet", scrive un utente. "Noi tifosi siamo stanchi di questi attacchi continui. Non deve passare più nulla sottotraccia. BASTA", ha tuonato un altro. E la cosa, molto probabilmente, rischia di avere un ulteriore e lungo seguito.