Il ministro degli esteri della Russia, Sergei Lavrov, manda un avvertimento alla Gran Bretagna dopo la decisione di inviare la fornitura di proiettili all'uranio impoverito per perforare l’artiglieria nemica: Queste munizioni rappresentano un passo deciso verso una significativa escalation della situazione che danneggerà l'agricoltura dell'Ucraina''. Le dichiarazioni del politico di Putin sono state rilasciate dall'agenzia di stampa Ria Novosti.
"Se la Gran Bretagna dovesse fornire munizioni all'uranio impoverito all'Ucraina, non c'è dubbio che finirà male per Londra. Non sarei sorpreso però da questo sviluppo", ha proseguito Lavrov sostenendo di non aver sentito parlare di queste nuove forniture, ma non si è detto sorpreso perchè "hanno completamente perso il senso dell'orientamento riguardo alle loro azioni e al modo in cui minano la stabilità strategica in tutto il mondo. Per quanto riguarda la nostra reazione, ovviamente, terremo conto di questa decisione nel determinare le nostre azioni future.
Il ministro degli Esteri russo ha inoltre accusato la Corte penale internazionale, che ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo, Vladimir Putin, di servire gli interessi occidentali e di ignorare i crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti e dalla Nato. "Ora la Cpi è guidata da un procuratore anglosassone naturalizzato che soddisfa le richieste dei suoi proprietari, che vietano a questo corpo di giustizia di indagare sui crimini dei Paesi della Nato".
"Provocherà una tragedia globale che colpirà principalmente l'Europa" è il pensiero espresso dal presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram. Volodin ha ricordato che Washington "ha già usato proiettili simili in Jugoslavia e Iraq che hanno portato alla contaminazione delle aree colpite nonché a un forte aumento di cancro tra le persone".
La Russia ha accusato la Gran Bretagna di voler scatenare un "genocidio" fornendo all'Ucraina proiettili con uranio impoverito. "L'uso di munizioni con uranio impoverito è una manifestazione di genocidio della popolazione contro la quale sono usate e delle persone che le usano", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un'intervista alla 'Sputnik'. Ha rincarato la dose il ministro della Difesa, Sergei Shoigu: "Lo scontro nucleare è a pochi passi". Anche il presidente russo, Vladimir Putin, ha criticato apertamente la decisione della Gran Bretagna di consegnare all'esercito di Kiev munizioni con uranio impoverito.
La rivelazione dalla baronessa Annabel Goldie, viceministra della Difesa nel governo Tory di Rishi Sunak, durante un'audizione di secondaria importanza alla Camera non elettiva dei Lord è passata del tutto sotto silenzio sull'isola fino a quando non è rimbalzata dai media ucraini. Durante una replica ad una interrogazione preoccupata la baronessa Goldie ha rivendicato la fornitura di munizioni all'uranio, in riferimento alle ultime forniture belliche britanniche messe a disposizione di Kiev: "Assieme a uno squadrone di carri armati pesanti da combattimento Challenger 2 manderemo anche le relative munizioni: inclusi proiettili perforanti che contengono uranio impoverito: sono altamente efficaci per neutralizzare tank e blindati moderni russi.
Ha respinto invece le accuse il ministero della Difesa britannico con una nota in un cui viene spiegato che si tratta di "un componente standard" che ''non ha nulla a che fare con armi o capacità nucleari". E questo "la Russia lo sa, ma sta deliberatamente cercando di disinformare", si precisa nella nota.
Anche il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha replicato alle accuse assicurando che la fornitura di proiettili con uranio impoverito all'Ucraina non rappresenta un'escalation nucleare. "Non c'è un'escalation nucleare. L'unico Paese al mondo che parla di questioni nucleari è la Russia. Non c'è alcuna minaccia per Putin, si tratta semplicemente di aiutare l'Ucraina a difendersi ha spiegato Cleverly.